Silvio Berlusconi il giorno più lungo: rendiconto ok, ma non c’è maggioranza

È da mesi che Pierluigi Bersani (Pd) ripete la medesima cantilena «Che il Premier lasci». Questa volta dopo il voto sul rendiconto di questo pomeriggio la matematica ha dato forza alle sue parole: 308 i voti per il rendiconto che passa, ma senza la maggioranza assoluta (311) che garantiva a Silvio Berlusconi il posto che ha occupato fino ad oggi.
È da mesi che Pierluigi Bersani (Pd) ripete la medesima cantilena «Che il Premier lasci». Questa volta dopo il voto sul rendiconto di questo pomeriggio la matematica ha dato forza alle sue parole: 308 i voti per il rendiconto che passa, ma senza la maggioranza assoluta (311) che garantiva a Silvio Berlusconi il posto che ha occupato fino ad oggi.
Anche l’alleato di sempre, la Lega Nord attraverso le parole del suo leader, Umberto Bossi, ha chiesto a Berlusconi di fare “un passo a laterale”. Per la Lega premier potrebbe essere Angelino Alfano, ex ministro di Grazia e Giustizia.
Per il momento c’è ancora un clima di incertezza emblematico il foglietto maneggiato dal premier prima del voto, uno schema a tutta pagina con in bella mostra alcuni punti interrogativi. «Prendo la fiducia? Lascio? Governo tecnico? Reincarico?».
Ad Arcore lunedì, ieri, Berlusconi ha anche ipotizzato di andare ad elezioni anticipate: pare che la prima data utile sia il 20 febbraio.