Spese del veterinario nel redditometro: è polemica anche in Brianza

3 novembre 2011 | 22:05
Share0
Spese del veterinario nel redditometro: è polemica anche in Brianza

cane-labrador-perla-mbPorti Fido dal veterinario? Scatta il controllino fiscale. E già avete capito bene: questa è l’ultima trovata “made in” Agenzia delle Entrate che ha proposto di inserire le spese per i pet tra le sette categorie del redditometro sperimentale. Considerato l’elevato costo delle cure mediche per gli animali domestici in Brianza, come nel resto d’Italia, o siete dei padroni facoltosi o rientrate nella categoria del possibile evasore fiscale.

cane-labrador-perla-mbPorti Fido dal veterinario? Scatta il controllino fiscale. E già avete capito bene: questa è l’ultima trovata “made in” Agenzia delle Entrate che ha proposto di inserire le spese per i pet tra le sette categorie del redditometro sperimentale. Considerato l’elevato costo delle cure mediche per gli animali domestici in Brianza, come nel resto d’Italia, o siete dei padroni facoltosi o rientrate nella categoria del possibile evasore fiscale.

La proposta dell’Agenzia delle Entrate ha da subito scatenato le polemiche della categoria dei veterinari: il primo grido di allarme è giunto dal presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Marco Meloni attraverso le pagine del “Corriere della Sera”. Anche nella provincia brianzola la questione non è passata in sordina: tanti i professionisti che si dicono concordi alle parole del presidente Meloni.

«Sono contraria a questo tipo di provvedimento che considera gli animali alla stregua di un comune oggetto – queste le parole di Valeria Costa, veterinario di Monza – Cani e gatti, ma non solo, svolgono un ruolo fondamentale all’interno delle nostre famiglie e devono essere considerati come un membro di esse a tutti gli effetti». Viene comunque da chiedersi come mai il costo per le cure mediche dei nostri amici a quattro zampe spesso sia così alto. «Dall’affitto dell’ambulatorio ai materiali, fino ai macchinari utilizzati, le spese da affrontare ogni mese sono tante -prosegue la dottoressa Costa- La mia proposta sarebbe di istituire una mutua nazionale utile a supportare gli interventi più costosi. Il mio ambulatorio, per esempio, è convenzionato con il canile di Monza e Brianza così da poter aiutare le famiglie in difficoltà».

Il timore diffuso è che questo provvedimento fiscale possa indurre i padroni a recarsi con meno frequenza dai veterinari e, ancora peggio, scoraggiare la sterilizzazione dei randagi da parte dei tanti volontari che ogni giorno compiono grossi sacrifici per contenere il randagismo.