“Basta pellicce”: sabato e domenica in piazza i volontari della Lav

Si svolgerà sabato 17 e domenica 18 in molte piazze italiane la giornata di raccolta firme organizzata dalla Lav: obiettivo raccogliere il numero di firme utili per consegnare la petizione al presidente del senato e del parlamento affinché venga messa nero su bianco una legge che vieti l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per la produzione di pellicce. Sabato 17 dalle 10 alle 18.30 i banchetti della Lav saranno in piazza Roma a Vimercate; domenica si trasferiranno a Seregno in via Italia.
Si svolgerà sabato 17 e domenica 18 in molte piazze italiane la giornata di raccolta firme organizzata dalla Lav: obiettivo raccogliere il numero di firme utili per consegnare la petizione al presidente del senato e del parlamento affinché venga messa nero su bianco una legge che vieti l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per la produzione di pellicce. Sabato 17 dalle 10 alle 18.30 i banchetti della Lav saranno in piazza Roma a Vimercate; domenica si trasferiranno a Seregno in via Italia.
La Lav, Lega Antivivisezione, nata nel 1977, lotta da anni sul territorio italiano per eliminare ogni forma di sfruttamento e violenza contro gli animali. Secondo i dati diramati dall’associazione ogni anno in Europa 7mila allevamenti portano al macello oltre 30 milioni di animali. In Italia ogni anno in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Abruzzo vengono uccisi circa 200mila animali.
“Un capo d’abbigliamento con un piccolo inserto in vera pelliccia, la strategia più diffusa da parte delle imprese interessate a questo mercato, non è meno crudele di un capo interamente realizzato in pelliccia perché sarà sempre stato ottenuto attraverso le sofferenze e l’uccisione di uno o più animali – afferma Martina Miscioscia, responsabile della LAV di Monza – Nata come bene prezioso e di lusso, fin dagli anni ’80 la pelliccia ha del tutto perso questo connotato, messo in discussione da continue campagne informative e di sensibilizzazione condotte dalla LAV e da altre organizzazioni. Le pellicce sono i resti di cadaveri animali che nulla hanno a che vedere con il buon gusto che dovrebbe caratterizzare le proposte moda.”
Come si legge sul sito della Lav, diversi paesi hanno già vietato questi allevamenti, direttamente o per il tramite di forti restrizioni che hanno poi portato alla naturale dismissione di questa attività: già dal 2000, la Gran Bretagna ha bandito gli allevamenti in quanto ritenuti crudeli; l’Olanda ha vietato l’allevamento delle volpi e dei cincillà dal 1995; anche Austria, Danimarca, Irlanda del Nord e Scozia, Croazia e la Bosnia hanno vietato l’allevamento di animali per la produzione di pellicce.
Germania, Svizzera, Svezia e Bulgaria hanno adottato forti restrizioni per disincentivare questo allevamento. L’Italia si spera sia la prossima.