Desio, Jack Sicurello kamikaze: ‘Ammazzatemi ma fermo Pedemontana’

Ancora lui. Sempre lui. Ricordate Giacomo Jack Sicurello, il giovanotto desiano, figlio del leader cittadino dell’Idv, ma vicino ai centri sociali e ai movimenti antagonisti, arrestato in febbraio per gli scontri davanti a Villa San Martino dell’allora premier Berlusconi? Eccolo di nuovo, in prima linea, più agguerrito che mai. Questa volta contro Pedemontana.
Ancora lui. Sempre lui. Ricordate Giacomo Jack Sicurello, il giovanotto desiano, figlio del leader cittadino dell’Idv, ma vicino ai centri sociali e ai movimenti antagonisti, arrestato in febbraio per gli scontri davanti a Villa San Martino dell’allora premier Berlusconi? Eccolo di nuovo, in prima linea, più agguerrito che mai. Questa volta contro Pedemontana.
Nei giorni scorsi ha capitanato l’irruzione nell’ex tiro a segno di Desio, al confine con Seregno, occupato con un’azione di forza: insieme a uno sparuto gruppo di scudieri ha messo i lucchetti al rudere decadente (contornato da cartelli che ne indicano la proprietà privata, il pericolo di crolli e il divieto di accesso…) e ha affisso fuori lo striscione “Presidio permanente contro Pedemontana”. Notte e giorno lì, alternandosi con qualche amico, a ripulire l’area, a scaldarsi col fuoco, a progettare azioni, iniziative: il menù previsto? Stasera una cena popolare di autofinanziamento, poi settimana prossima una assemblea con tutti i comitati di lotta contro la Pedemontana, ma anche centri sociali (contatti con il FOA di Monza) e quant’altri.
Obiettivo: “Essendo Desio centro nevralgico e geometrico della tratta autostradale abbiamo ritenuto più che emblematico iniziare da qui la fase di presidio permanente, dato che in primavera dovrebbero iniziare le cantierizzazioni. Sappiamo che lo stabile è stato vinto all’asta da una proprietà alla quale diciamo che non è nostra intenzione arrecare danni alla struttura, al suo valore storico ed economico, bensì in questi giorni riqualificheremo l’area. Premettendo che la nostra posizione resta quella della contrarietà all’opera ed a quelle ad essa connesse, vogliamo evidenziare che non si tratta solo di mancanza di trasparenza, ma di una situazione della stessa tragicità della Val Susa e del Parco del Vesuvio, dato che si continua a scavare ed edificare nelle zone colpite dal disastro di Seveso, violando l’omonima direttiva europea che ha fatto giurisprudenza proprio dal caso Icmesa del ’76”.
In mente avevano la creazione di eventi, corsi, laboratori, concerti e quant’altro, sul tema del consumo di territorio, dei rifiuti zero, delle energie rinnovabili. Ma stanotte la prima sorpresa: qualcuno ha piazzato un altro lucchetto al cancello del rudere, impedendo ai ragazzi stamattina di uscire. In qualche modo, con una scala, sono riusciti, creando un varco. Poi, Sicurello si è presentato in Comune, furibondo e minaccioso: incrociato in corridoio il sindaco Corti lo ha riempito di insulti e accuse, “questo è sequestro di persona! E’ colpa di questa giunta?”. Di fronte alle spiegazioni del primo cittadino, ignaro, ha iniziato un lungo show: “Io questa Pedemontana la fermerò, come le speculazioni edilizie previste lungo il tracciato, gli sversamenti dei camion nei terreni: non ho paura delle pallottole, sono pronto a farmi ammazzare”. E se ne andato con una promessa: “Stasera occupiamo e ci asserragliamo su uno stabile comunale…”. Jack is back!