Piano territoriale, la Provincia di Monza dice “sì” fra le polemiche

27 dicembre 2011 | 22:04
Share0
Piano territoriale, la Provincia di Monza dice “sì” fra le polemiche

consiglio-provinciale-seduta-mbVia libera al Piano territoriale di coordinamento. Dopo una maratona in Consiglio provinciale durata tre sedute, palazzo Grossi ha approvato il documento che tenta di tracciare il futuro sviluppo urbanistico e territoriale della Brianza. Dal centro sinistra sono piovute critiche feroci al Piano, giudicato troppo morbido, ma la maggioranza targata Pdl – Lega ha difeso fino in fondo il Piano che il presidente Dario Allevi ha definito «un freno alla progressiva cementificazione della Brianza».

consiglio-provinciale-seduta-mbVia libera al Piano territoriale di coordinamento. Dopo una maratona in Consiglio provinciale durata tre sedute, palazzo Grossi ha approvato il documento che tenta di tracciare il futuro sviluppo urbanistico e territoriale della Brianza. Dal centro sinistra sono piovute critiche feroci al Piano, giudicato troppo morbido, ma la maggioranza targata Pdl – Lega ha difeso fino in fondo il Piano che il presidente Dario Allevi ha definito «un freno alla progressiva cementificazione della Brianza».

I dati contenuti nel Piano presentato pochi giorni fa dicono che la superficie della Provincia è di 405 kmq e che la parte non urbanizzata (pari al 46%) è messa sotto tutela per l’86% attraverso le salvaguardie previste dai parchi regionali, dai Plis (Parchi locali di interesse sovraccomunale), dagli ambiti agricoli strategici, dalla rete verde di ricomposizione e dagli ambiti di interesse provinciale. In definitiva, restano libere aree per poco più di 25 kmq, ovvero il 6% dell’intera superficie.

Il problema è che la Brianza ha il secondo indice di cementificazione più alto d’Italia subito dopo Napoli e per questo motivo, l’obiettivo di Allevi e del vice presidente, Antonino Brambilla, che ha seguito passo dopo passo la messa a punto del Piano, è stato quello di «tutelare le poche zone ancora libere e mettere uno stop al più presto al consumo di terrotorio».

L’operazione, tuttavia, non è piaciuta un granché all’opposizione.  «Il confronto per la messa a punto del documento è stato buono – dice Domenico Guerriero, capogruppo Pd –, ma alla fine lascia mano libera ai costruttori su troppe aree». Dei circa novanta, fra emendamenti e ordini del giorni presentati, la maggioranza ne ha bocciati più di 60, compreso quello su Cascinazza, dove il Pgt monzese prevede una lottizzazione da quasi 400 mila metri cubi e che il consigliere Nadio Limonta (Pd) non ha esitato a definire «un vero e proprio buco nero, intoccabile».

Per Sebastiano La Verde, capogruppo dell’Idv, una soluzione al problema avrebbe potuto essere quella di sfruttare in maniera più intensiva le aree dismesse.

Foto: archivio MB News