Brianza Est, un parco agricolo contro il cemento è la vera alternativa al Ptcp

I numeri della provincia di Monza e Brianza in termini di consumo di suolo, densità e popolazione, ormai, li dovremmo sapere: è la terza provincia più piccola d’Italia ma la seconda, dopo Napoli, come densità e la ventunesima come popolazione. L’indice medio di consumo di suolo supera il 53%, con comuni brianzoli che arrivano all’incredibile soglia dell’80%.
I numeri della provincia di Monza e Brianza in termini di consumo di suolo, densità e popolazione, ormai, li dovremmo sapere: è la terza provincia più piccola d’Italia ma la seconda, dopo Napoli, come densità e la ventunesima come popolazione. L’indice medio di consumo di suolo supera il 53%, con comuni brianzoli che arrivano all’incredibile soglia dell’80%.
Anche per questo motivo che l’Associazione per i Parchi del Vimercatese ha lanciato, lo scorso novembre, una proposta per la tutela della provincia orientale: un parco agricolo per il Vimercatese, che unisca gli esistenti Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (Parco Rio Vallone, Parco del Molgora e Parco della Cavallera) e tutte le Aree Agricole Strategiche dei comuni della zona. «Non solo un progetto paesaggistico – si legge sul sito salviamoilpaesaggio.it – ma anche culturale ed economico di rilancio del territorio e della sua vocazione primaria, con la promozione di prodotti locali, turismo e mobilità dolce lungo i percorsi agricoli tra filari, campi e corsi d’acqua».
Sembrerebbe un’idea perfetta per la provincia di Monza e Brianza, capitanata da Dario Allevi, impegnato da tempo in una politica green che lo ha visto in trincea a difendere i pochi spazi verdi di una ormai grigia Brianza. E invece è proprio la giunta Allevi a finire nel tornado delle associazioni ambientaliste: «Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Monza e Brianza (PTCP) – continua salviamoilpaesaggio.it – è stato adottato a dicembre. Questo piano sostiene la tutela del territorio solo a parole e con proclami a cui però non seguono i fatti: un vero e proprio argine al cemento con vincoli forti non c’è, nemmeno dove è più necessario. Nel piano sono individuate le Aree Agricole Strategiche: le associazioni, riunite nell’Osservatorio PTCP Monza e Brianza, hanno già presentato numerose proposte migliorative per inserire e tutelare aree fondamentali e chiedono che queste aree siano ampliate il più possibile, che siano veramente prescrittive e non soggette a vincoli deboli aggirabili dai comuni con i singoli Piani di Governo del Territorio (PGT). Un vero equilibrio ambientale non potrà mai esserci senza un disegno comune che prevalga sui singoli interessi specifici».
Ecco quanto propone la Provincia: Salvate il verde della Brianza: il Piano provinciale sbarca in aula
Ecco qunato andrebbe fatto per l’opposizione provniciale: Monza, il Pd va all’attacco del Piano territoriale della Provincia
Non solo: la crociata verde di Allevi e company è stata bollata come demagoga dall’Osservatorio delle associazioni ambientaliste che ha monitorato le diverse fasi del Ptcp: «La giunta provinciale si batte per l’ambiente solo perché un sondaggio ha rivelato che la riqualificazione delle aree verdi è al primo posto tra le richieste dei cittadini».