Duplice omicidio a Vimercate: ancora sconosciuta l’arma del delitto

4 gennaio 2012 | 22:10
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Duplice omicidio a Vimercate: ancora sconosciuta l’arma del delitto

vimercate-omicidio-via-adige-mb2Prende sempre più piede l’ipotesi di un duplice omicidio per i cadaveri ritrovati questo primo pomeriggio nella villetta a schiera di via Adige 23, a Vimercate. Dopo un paio d’ore di rilevamenti e indagini sembra quindi essere esclusa l’ipotesi di un omicidio-suicidio, come si era ipotizzato in un primo momento. La morte potrebbe risalire a 24/36 ore prima.

vimercate-omicidio-via-adige-mb2Prende sempre più piede l’ipotesi di un duplice omicidio per i cadaveri ritrovati questo primo pomeriggio nella villetta a schiera di via Adige 23, a Vimercate. Dopo un paio d’ore di rilevamenti e indagini sembra quindi essere esclusa l’ipotesi di un omicidio-suicidio, come si era ipotizzato in un primo momento. La morte potrebbe risalire a 24/36 ore prima.

Le vittime, Campanini Antonio di 81 anni, ingegnere, e Moreno Laino Azucena di 78, quest’ultima di origini sudamericane sua convivente, sono state trovate nel salotto della villetta, entrambi seduti sui divani. I due presentavano su tutto il corpo ferite probabilmente inflitte attraverso l’utilizzo di uno strumento contundente o un coltello. Sul luogo gli uomini dell’arma e del reparto scientifico non ha trovato quella che potrebbe essere l’arma vimercate-omicidio-via-adige-mb1del delitto.

Tutto è cominciato verso mezzogiorno, quando il badante di origine asiatiche si è recato presso l’abitazione dell’ingegnere Campanini. Dopo aver suonato diverse volte senza aver avuto alcuna risposta, ha quindi contattato la segretaria dello studio immobiliare adiacente l’abitazione dove lavora il figlio dell’ingegnere. I due sono quindi entrati nell’abitazione facendo la macabra scoperta: in cucina la televisione accesa e qualcosa che bolliva sui fornelli. Allarmando subito il 118 si sono presentati i carabinieri di Vimercate e quelli di Monza con il reparto scientifico oltre al magistrato della procura di Monza, Vincenzo Nicolini.

Gli uomini dell’arma non hanno trovato nessun segno di effrazione a porte e finestre. Al momento inoltre non è stata rinvenuta l’arma del delitto.

L’ingegner Campanini, tre figli, conosciuto in città per la sua professione, dopo un ictus che lo ha colpito 20 anni fa viveva da tempo su una sedia a rotelle. I vicini che lo conoscevano, sconvolti dall’episodio, parlano di un uomo anziano molto gentile, così come la donna che viveva con lui da anni.
Ulteriori dettagli intorno a queste misteriose morti sono al vaglio degli inquirenti.

Foto di Valentina Vitagliano

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