Intervista. Allevi, il primo (e anche l’ultimo?) presidente della provincia MB

2 gennaio 2012 | 22:06
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Intervista. Allevi, il primo (e anche l’ultimo?) presidente della provincia MB

Dario-Allevi-provinciaMBAbbiamo incontrato Dario Allevi, il primo presidente della provincia di Monza e Brianza e che, con il Governo Monti, rischia anche di essere l’ultima persona a ricoprire questo ruolo. Visti questi due anni di attività, qual è il messaggio che manda a Monti per convincerlo dell’utilità della provincia di Monza e Brianza?

Dario-Allevi-provinciaMBAbbiamo incontrato Dario Allevi, il primo presidente della provincia di Monza e Brianza e che, con il Governo Monti, rischia anche di essere l’ultima persona a ricoprire questo ruolo. Visti questi due anni di attività, qual è il messaggio che manda a Monti per convincerlo dell’utilità della provincia di Monza e Brianza?

Il mio appello è che Monti riveda l’articolo 23 sull’abolizione delle province. Sono favorevole in una situazione così critica per il nostro Paese a uno snellimento e ammodernamento dello Stato, ma non condivido il modo e le scelte.

Che cosa propone?

Il mio invito è di trovarsi tutti intorno a un tavolo – governo, regioni, province e comuni – per ragionare sulla manovra da fare. Fatta alla maniera di Monti, l’ente provincia risulta essere l’agnello sacrificale
della politica senza alcun risparmio significativo. Da uno studio della Bocconi si evince che le spese delle province concorrano solo per il 6% sul totale del funzionamento degli altri livelli istituzionali. Tagliare i costi della politica partendo dal parente più povero è grottesco;  facendo un paragone familiare è come se un padre per risparmiare tagliasse al figlio più morigerato la paghetta lasciando agli altri la possibilità di spendere e spandere come e più di prima!

Guardando con pragmatismo alle province, perché sono utili? Quali sono stati gli obiettivi centrati finora a Monza e Brianza?

allevi-dario-dilatoSe le posso rispondere prima con una battuta, ma se le province sono così inutili mi spiega come mai la mia agenda scoppia di appuntamenti? Tutti vogliono incontrare la provincia, dai lavoratori che in questo momento di crisi rischiano il posto di lavoro, ai sindaci dei 55 comuni di Monza e Brianza, dalle associazioni di categoria ai singoli cittadini. Tutti.

Di questi ormai due anni di attività non posso che trarre un bilancio positivo: stiamo recuperando i decenni perduti sotto Milano. Ci siamo rimboccati le maniche per ridare a questo territorio un’identità che gli spetta. Ma non solo: la Provincia di Monza e Brianza si è impegnata senza “se” e senza “ma” per la tutela del nostro ambiente. Dal primo giorno abbiamo lanciato segnali che sono risultati anche impopolari, ma ad oggi in molti sindaci grazie alla nostra azione si è risvegliata una coscienza “verde”.

La priorità assoluta del piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) è la tutela delle poche aree ancora libere, per questo abbiamo realizzato il Piano in tempi record, avendo ben presente che da noi ogni giorno vengono consumati 4000 mq di suolo. Serve mettere uno stop al più presto al consumo di suolo per poter consegnare alle nuove generazioni una Brianza ancora vivibile e verde.

Decisioni importanti ma che di per sé non bastano: alla tutela del verde deve corrispondere una valorizzazione di queste aree, che cosa sta facendo in questo senso la Provincia?

Siamo stati i primi in Lombardia, per esempio, a fare gli stati generali dell’agricoltura per dare nuova linfa e valore alle attività agricole: al termine dei tavoli di confronto è stata firmata la «Charta di Monza». Un documento col quale le amministrazioni locali, i responsabili delle organizzazioni di categoria degli agricoltori e i responsabili delle organizzazioni imprenditoriali del commercio si sono impegnati a tutelare l’integrità territoriale agricola.

Un 2011 che ha visto la fine del governo Berlusconi per vedere l’approdo di un governo tecnico. In questo nuovo quadro politico quali sono le prospettive per la provincia?

Il 2011 si è chiuso per l’ente provincia nel peggiori dei modi, visto che ne è stata decretata la chiusura con questo mandato. Risulta quindi difficile pensare a lunga scadenza. Sicuramente porteremo a termine i nostri impegni e continueremo ad essere presenti sul territorio laddove è richiesto, in particolare nelle crisi aziendali abbiamo avuto un ruolo fondamentale in tutte le complesse trattative.

Tra gli impegni presi, e direi soprattutto tra gli impegni di spesa, c’è quello della nuova sede, con l’abolizione delle province a che uso sarà destinato lo stabile?

Non ho una risposta, perché in questa fase di incertezza rientra anche l’uso futuro di questo stabile. Per certo non lasceremo il cantiere a metà, che significherebbe un grave spreco di denaro pubblico: lo completeremo per lasciarlo in dote al territorio. Comunque già con questo esempio, si capisce bene come sia più costoso sopprimere le province che ottimizzarle. La chiusura totale rappresenta un costo enorme per il trasferimento delle competenze. Oggi la provincia si occupa oltre alla viabilità ed edilizia scolastica, di difesa, tutela e valorizzazione dell’ambiente, acqua ed energia, protezione di flora e fauna, caccia e pesca, organizzazione dello smaltimento dei rifiuti e, in collaborazione con i Comuni, di altre attività in campo economico, produttivo, commerciale, turistico, sociale, culturale e sportivo. Un lavoro che non potrebbe essere fatto dai soli comuni e nemmeno dalla regione che ha una visione più macro e non conosce così a fondo il nostro territorio.

Da due anni è alla guida della Provincia di Monza e Brianza con un’alleanza formata da Pdl e Lega Nord. Adesso che a livello nazionale la Lega è all’opposizione e voi al governo, come sono i rapporti?

Ad oggi non ci sono state ripercussioni: i rapporti sono sereni e continuiamo a condividere l’impegno che siamo stati chiamati a sostenere dagli elettori. E a dire il vero, c’è poco tempo per fare politica se si è impegnati ad amministrare come lo siamo noi.

Pare che la storia (la vita) l’abbia portata ad un bivio decisivo, presidente, cosa farà dopo l’esperienza provinciale? Voci la danno come possibile candidato del centro destra alle amministrative di Monza 2012, conferma o smentisce?

Per prima cosa le sottolineo che amo ciò che sto facendo. Essere il primo presidente della provincia di Monza e Brianza è un immenso onore, ma non nego che notizie come l’abolizione dell’ente spengono in qualche modo gli entusiasmi. In queste ultime mattine, ci voleva più forza a convincersi ad andare avanti. Poi arrivati in ufficio, già dal primo appuntamento, dalla prima telefonata l’impegno e l’entusiasmo ritornano ad essere quelli di sempre.

Sulle voci che mi danno come possibile candidato a sindaco sono senza alcun fondamento. Ad oggi si continua a lavorare per il futuro della provincia e di questo magnifico territorio senza ascoltare le voci dei corridoi della politica.allevi-ipad-ingiunta