Monza, sul tunnel di viale Lombardia pende l’interrogativo del recupero di superficie

Rapporto 2011 sul cantiere di viale Lombardia. I cinque comitati che da mesi controllano passo dopo passo la realizzazione del tunnel sotto l’ultimo tratto della statale 36 hanno concluso l’anno con una relazione sullo stato dei lavori e sul progetto di riqualificazione di superficie, che sebbene manchi poco più di un anno alla presunta data di conclusione dei lavori continua a rimanere avvolto nel più profondo mistero.
Rapporto 2011 sul cantiere di viale Lombardia. I cinque comitati che da mesi controllano passo dopo passo la realizzazione del tunnel sotto l’ultimo tratto della statale 36 hanno concluso l’anno con una relazione sullo stato dei lavori e sul progetto di riqualificazione di superficie, che sebbene manchi poco più di un anno alla presunta data di conclusione dei lavori continua a rimanere avvolto nel più profondo mistero.
In sostanza, secondo i comitati, il cantiere sta attraversando una fase di chiaro scuro, dove alla celerità dei lavori di abbattimento del cavalcavia nord si contrappongono le perplessità sul futuro dell’area e anche sull’imminente riapertura dell’incrocio fra via Cavallotti e via Tiro a Segno. «Si spera che la scadenza indicata per il 7 gennaio prossimo verrà rispettata – hanno scritto i comitati in un comunicato -. Si tratta di una modifica non da poco, destinata a stravolgere ancora una volta i flussi di traffico nei quartieri Triante e San Fruttuoso. C’è preoccupazione per le code che potranno formarsi in via Cavallotti, che è densamente abitata. E c’è preoccupazione per le possibili conseguenze sulla viabilità interna di San Fruttuoso».
Senza tanti giri di parole, i comitati chiedono che l’amministrazione appronti interventi d’emergenza da adottare nel caso in cui la riapertura dell’incrocio porti nuovi problemi alla viabilità locale. Ma a destare preoccupazione fra i residenti dei quartieri Triante e San Fruttuoso, i due rioni che stanno patendo maggiormente la situazione di crisi, è la mancanza di un piano definito per la riqualificazione di superficie. Allo stato attuale, esistono due progetti preliminari che riguardano esclusivamente la sistemazione viabilistica: quello di Anas, giudicato inaccettabile dai comitati, che vorrebbe sopra il tunnel tre corsie per senso di marcia e una serie di rotonde mirate ad agevolare il traffico di transito; e quello del Comune, che prevede una strada a due sole corsie affiancata da un’ampia ciclabile, con semafori e con il ricongiungimento dei quartieri attraverso le vie trasversali.
«Stiamo analizzando i disegni del Comune che consideriamo una base di partenza – hanno concluso i comitato -. Si tratta di un progetto migliorabile sul quale costruire l’assetto definitivo del sopratunnel, in una logica di reale ricongiungimento dei quartieri, di ricostruzione dell’ambiente urbano secondo criteri moderni, di restituzione di questa parte di territorio alla vita della città, dopo trent’anni di sofferta servitù per la presenza di una delle strade statali più trafficate d’Italia in mezzo alle case».
Foto gentilmente concesse dal HQMonza Comitato San Fruttuoso