Protesi al seno: anche la Brianza allerta. Gli esperti: «No allarmismi»

9 gennaio 2012 | 22:03
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Protesi al seno: anche la Brianza allerta. Gli esperti: «No allarmismi»

protesi senoLa notizia è sulle prime pagine dei quotidiani europei: le protesi mammarie prodotte dalla società francese Pip, impiantate in Italia su circa 5 mila donne, hanno presentato vizi di produzione e ora sono a rischio rottura o, addirittura, cancerogene. Per questo, il Ministero della Salute impone a tutte le strutture ospedaliere e ambulatoriali, pubbliche e private, accreditate o autorizzate, di redigere un elenco nominativo dei casi riguardanti l’impianto di suddette protesi e di segnalarlo alle Asl di riferimento.

protesi senoLa notizia è sulle prime pagine dei quotidiani europei: le protesi mammarie prodotte dalla società francese Pip, impiantate in Italia su circa 5 mila donne, hanno presentato vizi di produzione e ora sono a rischio rottura o, addirittura, cancerogene. Per questo, il Ministero della Salute impone a tutte le strutture ospedaliere e ambulatoriali, pubbliche e private, accreditate o autorizzate, di redigere un elenco nominativo dei casi riguardanti l’impianto di suddette protesi e di segnalarlo alle Asl di riferimento.

Quindi, anche in Brianza, per chi eventualmente avesse una protesi al seno Pip, la possibilità di tenere monitorata la situazione. Già nel 2010, però, una circolare della del Ministero ha invitato i medici a richiamare tutte le pazienti portatrici di questo tipo di impianto e a sottoporle a visita e a ecografia per verificarne l’integrità.

I massimi esperti di chirurgia al seno, dottori e specialisti, intervenuti sulle pagine di alcuni quotidiani nazionali, ribadiscono un secco ‘no’ agli allarmismi, dato che non esiste – secondo gli studi – alcun legame tra cancro e protesi.