Tribunale: ricomincia il processo per l’omicidio di Lea Garofalo

É ricominciato da capo il processo per l’assassinio di Lea Garofalo, uccisa e sciolta nell’acido dal marito e quattro “compari” nel 2009, per aver scelto di collaborare con la Giustizia e denunciare la loro attività malavitosa.
É ricominciato da capo il processo per l’assassinio di Lea Garofalo, uccisa e sciolta nell’acido dal marito e quattro “compari” nel 2009, per aver scelto di collaborare con la Giustizia e denunciare la loro attività malavitosa.
Sospeso e rese vane le testimonianze passate a causa del cambio di presidenza di corte (il Giudice Filippo Grisolia è stato nominato Capo di Gabinetto al Ministero della Giustizia), il processo è re-iniziato ieri al Tribunale di Milano, con la testimonianza della sorella della vittima, Marisa Garofalo, che per ore ha ripercorso il calvario di Lea, sola ma integerrima contro i boss per cambiare il proprio destino e quello sua bambina, oggi diciannovenne. Dopo essersi separata ed aver deciso di collaborare con la Giustizia, Lea aveva cercato di mantenere un rapporto “normale” con l’ex marito e boss, Carlo Cosco, il quale però era venuto a sapere della scelta “disgraziata” della Garofalo. Con la scusa di voler prendere insieme delle decisioni per il futuro della figlia, Cosco ha rapito Lea con l’aiuto di altri cinque complici e, dopo averla orrendamente torturata, l’ha uccisa con un colpo di pistola e ne ha sciolto i resti in un terreno del quartiere San Fruttuoso.
Sarà proprio Denise, la coraggiosa figlia della Garofalo, costituitasi parte civile al processo, a tornare al banco dei testimoni venerdì prossimo, pronta a ripercorrere a ritroso i suoi dolorosi ricordi per fare giustizia ed onorare il sacrificio di sua mamma.