Besana. Don Max, dopo la “gogna mediatica” la scuola media lo consola

1 febbraio 2012 | 22:05
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Besana. Don Max, dopo la “gogna mediatica” la scuola media lo consola

don-donghi-strisciaLa scuola media “Aldo Moro” di Besana Brianza prende le difese di don Max (Massimo Donghi) il prete che invece di andare a fare gli esercizi spirituali era in vacanza sulla Concordia. Smascherato dalla nipote su facebook, la sua brutta figura è finita per la singolarità del caso alla ribalta degli onori della cronaca prima locale e poi nazionale.

don-donghi-strisciaLa scuola media “Aldo Moro” di Besana Brianza prende le difese di don Max (Massimo Donghi) il prete che invece di andare a fare gli esercizi spirituali era in vacanza sulla Concordia. Smascherato dalla nipote su facebook, la sua brutta figura è finita per la singolarità del caso alla ribalta degli onori della cronaca prima locale e poi nazionale.

E mentre la Concordia rischia di inabissarsi definitivamente, anche la reputazione del don è su quella rotta: i besanesi sono divisi tra chi lo perdona e chi lo addita. Adesso è la volta della scuola dove lavora, che fa parte dell’istituto comprensivo “Giovanni XXIII” di Besana Brianza, che  prende da qualche giorno le sue difese per la “gogna mediatica a cui è stato sottoposto” (il prete Pinocchio si è anche beccato un bel tapiro da Striscia la Notizia). La scuola in una circolare ribadisce l’affetto e la fiducia verso il professore di religione.

Sta di fatto che poco dopo il post della nipote nel social network più famoso al mondo, subito si era cercato di capire fino a che punto si fosse spinta la menzogna del prete, se solo avesse ingannato i parrocchiani o anche il datore di lavoro. Il dubbio resta: la scuola glissa sul particolare dietro un secco “”no comment” e quindi non è dato sapere se l’istituto avesse concesso le ferie al don sapendo che sarebbe andato in crociera o il permesso fosse per lo sbadierato ritiro spirituale.

E così sul sito dell’istituto dal 27 gennaio si possono leggere delle parole che, più che difensive, suonano consolatorie della sfortunata vicenda: «Siamo colleghi e amici di don Massimo e non possiamo tollerare oltre la gogna mediatica cui è stato sottoposto. Conosciamo da vicino don Max e lo stimiamo molto come persona, come sacerdote e come educatore: la riprova di ciò è testimoniata dall’affetto che i ragazzi besanesi nutrono per lui e dalla rinnovata vitalità che ha saputo infondere alla vita degli oratori della città e del territorio. Le notizie comparse prima sulla stampa locale, poi su quella nazionale ci impongono di esprimergli la nostra rinnovata stima e la nosta più sincera solidarietà. La cosa che più ci rammarica è che a livello mediatico non siano mai stati rilevati la dedizione, la serietà e l’entusiasmo che don Massimo ha sempre espresso sia come sacerdote che come insegnante».