Desio, Legambiente: trasformare un Pgt in odor di mazzette in un Pgt in “profumo” di natura

Un Pgt più verde. Tutt’altro rispetto a quello in odor di mazzette che era stato predisposto dalla precedente amministrazione, finendo nell’inchiesta sulla presunta cricca made in Brianza capitanata da Massimo Ponzoni.
Un Pgt più verde. Tutt’altro rispetto a quello in odor di mazzette che era stato predisposto dalla precedente amministrazione, finendo nell’inchiesta sulla presunta cricca made in Brianza capitanata da Massimo Ponzoni.
A chiederlo è il circolo di Desio di Legambiente che nei giorni scorsi ha messo nero su bianco le sue proposte per la nuova Variante generale al documento urbanistico promossa dall’amministrazione di centrosinistra: “Si richiede la creazione di un nuovo Parco Locale di Interesse Sovracomunale di cintura – scrive Paolo Conte, segretario del Circolo – da unirsi ai PLIS già esistenti “Brianza Centrale” e “Grugnotorto- Villoresi” con la speranza che insieme possano diventare un nuovo grande parco regionale. E poi la costruzione realmente collettiva di una mappa delle memorie e dei significati simbolici della Città di Desio, seguendo un approccio sociale-partecipativo”.
Non solo: “Si richiede – scrive Legambiente – di inserire nel PGT tutte le strade vicinali sopravvissute sino ad oggi e contemporaneamente di avviarne uno studio ed un censimento complessivo, per la loro valenza di salvaguardia paesaggistica e storica, nonché per la fruibilità della mobilità lenta. Lo stesso dicasi per gli alberi monumentali e per le aree a rischio archeologico del territorio di cui sono stati già segnalati i primi esempi da sottoporre a tutela”.
Nelle loro proposte, anche quelle di tutela dei centri storici, non solo quello nel cuore della città, ma anche i centri dei quartieri più antichi come San Giuseppe, San Carlo, Cascina Bolagnos. E poi un appello: “Basta nuove torri “fungo” – dicono gli ambientalisti -, sì invece a maggiore conoscenza del tessuto, con nuove regole e con ristrutturazioni rispettose dell’esistente che migliorino la vivibilità degli edifici nell’ottica dell’efficienza ambientale”. Infine, viene chiesto di vietare il proliferare di costruzioni lungo l’asse della futura Pedemontana.