Monza, confronto candidati fiacco. Tra nove giorni urne aperte

26 aprile 2012 | 22:05
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Monza, confronto candidati fiacco. Tra nove giorni urne aperte

Monza-comune-MB«Aleggia un po’ di tristezza qui dentro». Eccola, la frase feticcio del confronto tra gli undici candidati alla poltrona di primo cittadino del comune di Monza, pronunciata da una giovane spettatrice poco prima di lasciare, anzitempo, il teatro Manzoni. Una serata dai toni bassi, singhiozzante, contornata a sprazzi da una certo populismo, nonostante il recentissimo monito del capo dello stato, Giorgio Napolitano, che invitava al bando della demagogia.

Monza-comune-MB«Aleggia un po’ di tristezza qui dentro». Eccola, la frase feticcio del confronto tra gli undici candidati alla poltrona di primo cittadino del comune di Monza, pronunciata da una giovane spettatrice poco prima di lasciare, anzitempo, il teatro Manzoni. Una serata dai toni bassi, singhiozzante, contornata a sprazzi da una certo populismo, nonostante il recentissimo monito del capo dello stato, Giorgio Napolitano, che invitava al bando della demagogia.

Le domande, i temi caldi – dalla viabilità all’urbanistica, passando per Villa Reale, ballottaggi, infiltrazioni mafiose e traffico – in verità, sono stati toccati tutti. A vederli, ordinati, formali e politicamente corretti, la squadra dei candidati è parsa più un’unica lista compatta che la selezione di undici teste rappresentanti altrettante formazioni, 20 liste e 600 candidati.

Le note più alte di un dibattito piuttosto monotono sono state le voci fuoricampo dei neofiti: Nicola Fuggetta (5 Stelle), Paolo Piffer (CambiaMonza e PimaveraMonza) e Attilio Tagliabue (Ecologisti e Reti Civiche). Un trittico che, durante i brevi interventi, ha tentato di uscire da schemi e frasi già sentite. Anche Anna Martinetti, per la verità, è alla prima esperienza politica e anche lei ha professato «rinnovamento» e una certa disaffezione nei confronti dei partiti e della «vecchia politica», eppure, come qualcuno in platea non ha mancato di sottolineare, la sua candidatura è avallata da un partito “pesante” come l’Udc e in suo sostegno, pochi giorni fa, è arrivato in quel di Monza un peso massimo come Pierferdinando Casini, non proprio un “primo pelo” della cosa pubblica.

Tra gli altri, il “politichese” più forbito è stato del sindaco uscente, Marco Mariani (Lega), e di Roberto Scanagatti (Pd), entrambi forti della propria esperienza decennale. Allineati, ma avvincenti a fasi alterne, Vincenzo Ascrizzi (Aprire al Cambiamento), Maurizio Brioschi (Unione Italiana Forza Lombarda), Anna Mancuso (Monza Futura), Andrea Mandelli (Pdl) e Amedeo Santoro (Lega Lombarda Veneta).

In foto: il comune di Monza, oggetto del desiderio per gli 11 candidati.