
In giapponese ronin significa “samurai errante”; il Ronin meglio conosciuto a Monza ha invece messo solide e proficue radici. E’ una benemerita società sportiva fondata nel 1972 da Libero Galimberti: crea, forma e valorizza atleti in varie discipline delle arti marziali, ma soprattutto nel judo di cui Galimberti, monzese purosangue, è stato un mirabile interprete; ha infatti vinto numerosi titoli italiani, una medaglia di bronzo ai Giochi del Mediterraneo e un settimo posto ai Mondiali.
In giapponese ronin significa “samurai errante”; il Ronin meglio conosciuto a Monza ha invece messo solide e proficue radici. E’ una benemerita società sportiva fondata nel 1972 da Libero Galimberti: crea, forma e valorizza atleti in varie discipline delle arti marziali, ma soprattutto nel judo di cui Galimberti, monzese purosangue, è stato un mirabile interprete; ha infatti vinto numerosi titoli italiani, una medaglia di bronzo ai Giochi del Mediterraneo e un settimo posto ai Mondiali.
La serata al Panathlon di Monza doveva essere una delle tappe più significative per celebrare i 40 anni dell A.S.D. RONIN MONZA e invece ha rivelato ai più dei talenti artistici, sportivi e riserve di grandi valori umani.
Nella palestra di via Savonarola si mantiene, ad alto livello, la pratica di judo (maestri Donata Burgatta e Fabio Contento), karate e boxe (la insegna l’ex campione europeo dei medi Germano Valsecchi), ma troviamo anche il krav maga (autodifesa di provenienza israeliana), la capoeira, il tai chi chuan, la danza e l’aero step/gym: un segno dei tempi. Accanto aIla propria affettuosa rimpatriata, Libero Galimberti (già panathleta e invitato dalla presidente Casati a rientrare nel club) ha portato Monica Perego e Andrea Diotti: due mirabili esempi di interpretazione dello sport con un alto esponenziale di valore umano.
Monzese, ma “cittadina del mondo”, prima di divenire direttrice artistica del Ronin è stata letteralmente in punta di piedi sui palchi dei teatri di mezzo mondo: Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea, Giappone, Grecia, Messico, Spagna, ma soprattutto Inghilterra. Paese, questo, a cui Monica deve la sua più qualificata formazione alla danza e un gratificante successo professionale: nel 1992 entrò a far parte dell’ “English National Ballet” dove coprì il prestigioso ruolo di Prima Ballerina dal 1997 al 2002. Dal 2000 è inserita fra i mille personaggi più famosi in Inghilterra per eccezionali meriti artistici, culturali, scientifici o politici. Ha ballato con Irek Mukhamedov, Patrick Armand, Thomas Edur ed altri partners, ma soprattutto con Roberto Bolle di cui è divenuta amica. Proprio in un pas de deux dall’Excelsior abbiamo ammirato Monica Perego danzare col celebre ballerino di Casale Monferrato (coreografia di Ugo dell’Ara): un filmato che tutti avremmo rivisto volentieri più volte.
Questa etoile internazionale si è accomiatata dalla scena almeno una mezza dozzina d’anni prima del tempo, perché ha preferito una maggiore dedizione al proprio ruolo di mamma, senza rimpianti e raccogliendo altre straordinarie soddisfazioni.
Un altro ritratto di alto valore sociale l’ha dipinto Andrea Diotti, judoka 4° dan che al Ronin si occupa principalmente di educare al judo atleti con disabilità intellettiva. Ha proiettato un filmato dove è ben espressa, fin dalle sue origini, questa mirabile missione. E’ un settore, questo, dove il podio, una medaglia e l’ascolto dell’inno nazionale sono traguardi di inenarrabile soddisfazione. Diotti e molti altri come lui, con l’inappagabile gioia del dare, lavorano per un mondo dove ci sia posto per i geni e per i disabili.
Colonne, solidi pilastri di valori su cui poggia la concretezza di questa associazione sportiva: eccellenza nel mondo sportivo a cui tutti augurano tanti altri compleanni di attività e successi.
Foto by Gianmaria Italia