Confapi Milano, no alle manovre del Governo: basta parole, vogliamo i fatti

26 giugno 2012 | 22:03
Share0
Confapi Milano, no alle manovre del Governo: basta parole, vogliamo i fatti

Scarpa-donatella-confapi2«Bisogna comprendere e sostenere l’importanza strategica di ciascuna azienda, il patrimonio culturale ed economico che le piccole imprese rappresentano. E non vogliamo più solo parole, ma fatti: il Governo deve rendersi conto che si è perso il valore delle piccole e medie imprese. Bisogna sì farcela da soli, ma pretendiamo il rispetto per ciò che facciamo e di non essere quanto meno intralciati nel nostro operato. Mi faccio bandiera di questa cultura imprenditoriale».

Scarpa-donatella-confapi2«Bisogna comprendere e sostenere l’importanza strategica di ciascuna azienda, il patrimonio culturale ed economico che le piccole imprese rappresentano. E non vogliamo più solo parole, ma fatti: il Governo deve rendersi conto che si è perso il valore delle piccole e medie imprese. Bisogna sì farcela da soli, ma pretendiamo il rispetto per ciò che facciamo e di non essere quanto meno intralciati nel nostro operato. Mi faccio bandiera di questa cultura imprenditoriale».

Questo è lo sfogo di Donatella Scarpa, delegata di Confapi per Monza Brianza, che condivide a pieno il senso di responsabilità morale espresso dal presidente della sua associazione di categoria, Paolo Galassi, durante l’assemblea annuale tenutasi l’altro ieri presso il Quanta Sport Village.

«Manca una politica economica proiettata sulla crescita – aggiuge e conferma Paolo Galassi – Troppo spesso ho come l’impressione che il sistema imprenditoriale, almeno quello delle Pmi, sia sostenuto solo a parole».

Del resto, come si legge anche in una nota inviata da Confapi, le manovre sia del Lavoro sia quella Fiscale sono bocciate con voto insufficiente rispettivamente per l’87% e per l’88% degli intervistati.

Nonostante l’insoddisfazione espressa nei confronti dell’operato del Governo, sono emerse dal sondaggio eseguito dall’Ufficio Studi di Confapi Milano, prospettive ottimiste per il 2013: infatti, il 36% degli intervistati ha fiducia in un aumento del fatturato nell’anno venturo, contro il 12% per l’anno corrente.

Nella maggior parte dei casi le imprese non si arrischieranno in investimenti: solo il 44% ne farà, di cui il 54% attraverso investimenti materiali. Per contro, pochi azzarderanno investimenti finanziari 5% e solo il 14% darà una spinta all’occupazione assumendo nuovo personale.