Panathlon Club MB: Mauro Forghieri, la grande spalla di Enzo Ferrari

15 giugno 2012 | 22:00
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Panathlon Club MB: Mauro Forghieri, la grande spalla di Enzo Ferrari

Carissimi-Forghieri-Mauri-Casati-Guaitamacchi-Panathlon-Club-Monza-BrianzaA tre mesi dal Gran Premio di F1 il Panathlon fa già palpitare il cuore degli appassionati di motorismo ospitando Mauro Forghieri, l’ingegnere che portò ai successi mondiali la Ferrari negli anni ’60-’70. Successi che, oltre a otto titoli mondiali costruttori, premiarono piloti come John Surtees (1964), Niki Lauda (1975 e 1977) e Jody Scheckter (1979). Per esattezza fu direttore tecnico della scuderia di Maranello dal 1962 al 1984.

Carissimi-Forghieri-Mauri-Casati-Guaitamacchi-Panathlon-Club-Monza-BrianzaA tre mesi dal Gran Premio di F1 il Panathlon fa già palpitare il cuore degli appassionati di motorismo ospitando Mauro Forghieri, l’ingegnere che portò ai successi mondiali la Ferrari negli anni ’60-’70. Successi che, oltre a otto titoli mondiali costruttori, premiarono piloti come John Surtees (1964), Niki Lauda (1975 e 1977) e Jody Scheckter (1979). Per esattezza fu direttore tecnico della scuderia di Maranello dal 1962 al 1984.

Da neo laureato in ingegneria meccanica a Bologna deve il suo ingresso alla Ferrari a suo padre Reclus che vi lavorava dalla fine della guerra.

Definito “la Furia dei motori”, è senz’altro un mito del motorsport; un giornale USA definì Enzo Ferrari “l’Italiano più famoso al mondo dopo Cristoforo Colombo”, e allora non sarà azzardato aggiungere che Mauro Forghieri ha ampiamente contribuito a fargli raggiungere tale fama. La sua prima creazione è stata la 158 portata al successo da Surtees; un fatto curioso è legato a questa vettura: per gli ultimi due gp (USA e Messico) venne dipinta di bianco e blu (colori di una scuderia nordamericana) come atto di protesta verso la FIA per la mancata omologazione fra le gran turismo di una sua berlinetta, la 250LM La sua “macchina capolavoro” fu tuttavia la 312T a cambio trasversale che venne portata alla vittoria da Niki Lauda e da Clay Ragazzoni.

Radaelli-Forghieri-Panathlon-Club-Monza-BrianzaMa questo è il Forghieri ufficiale; il Panathlon Monza Brianza, grazie all’ interessamento di Giulio Carissimi (presidente del Ferrari Club di Caprino Bergamasco) che ha favorito l’incontro,ha conosciuto “il Forghieri dei box”, che, sebbene sul più alto gradino gerarchico, sapeva mettersi accanto ai suoi tecnici e lavorare alla pari con loro secondo la filosofia del “sacrificare sé stessi in favore degli altri”, quello che ricorda con orgoglio di avere anche lavorato al tornio. Il suo carisma parte da lì. Erano gli anni in cui la squadra al seguito dei piloti era composta da quattordici persone (lui compreso), oggi sfiorano il centinaio.

Ma si finisce per conoscere anche il Forghieri della schiettezza, del parlare chiaro, del fare capire quale è il ruolo di ognuno; per questo ebbe fiducia e stima da Enzo Ferrari a cui si rivolgeva sempre chiamandolo commendatore e mai, come facevano gli altri, ingegnere, titolo ottenuto honoris causa, mentre Forghieri l’aveva conseguito sui banchi dell’università. Il Panathlon lo ha accolto al meglio: al tavolo della presidenza c’erano, con Franca Casati, il suo vice vicario Pietro Mazzo, il presidente della Sias Paolo Guaitamacchi e il consigliere dell’ACM Enrico Radaelli.

Nel corso della serata sono stati riservati a Mauro Forghieri due doni molto significativi: una raccolta su dvd della sua carriera (allestita e commentata da Luigi Vignando) e una foto dell’intera sua squadra di tecnici Ferrari del 1964: un gran ricordo!

Foto: gentilmente concesse da ufficio stampa Panathlon Club Monza e Brianza

Foto in alto: Carissimi, Forghieri, Mauri, Casati e Guaitamacchi
Foto in basso: Radaelli e Forghieri