Vimercate. Alcatel: i lavoratori dicono sì all’accordo. L’azienda resta in Italia

Stop alla proteste e alla mobilitazione da parte dei lavoratori Alcatel-Lucent. Ieri pomeriggio i dipendenti dell’azienda hanno votato l’accordo che le Rsu e i sindacati avevano trovato il giorno precedente al ministero dello Sviluppo economico. 586 i voti favorevoli su 653 votanti. E questa mattina sindacati e Rsu si stanno recando al ministero del Lavoro a Roma per parlare della cassa integrazione.
Stop alla proteste e alla mobilitazione da parte dei lavoratori Alcatel-Lucent. Ieri pomeriggio i dipendenti dell’azienda hanno votato l’accordo che le Rsu e i sindacati avevano trovato il giorno precedente al ministero dello Sviluppo economico. 586 i voti favorevoli su 653 votanti. E questa mattina sindacati e Rsu si stanno recando al ministero del Lavoro a Roma per parlare della cassa integrazione.
C’è grande soddisfazione intorno all’accordo raggiunto fra la proprietà Alcatel e i lavoratori, da mesi in lotta per fermare la dismissione dell’azienda in Italia. Tre i punti fondamentali dell’accordo raggiunto: il primo riguarda le politiche industriali della multinazionale che si è impegnata a mantenere in Italia il settore ricerca e sviluppo, che ha la sua sede a Vimercate. È stato garantito l’arrivo entro il 2012 di nuove commesse, grazie anche alle garanzie date dal ministero dello Sviluppo sull’Agenda Digitale. Alcatel si è poi impegnata al mantenimento in opera di tutti i poli produttivi italiani.
245 saranno i lavoratori interessati dalla cassa integrazione straordinaria, di cui 170 a Vimercate, per i prossimi 12 mesi. Nessuna di queste casse dovrà essere a zero ore. Al suo termine non ci potranno essere licenziamenti, ma solo ricollocamenti nello stesso settore o in altri settori ma sempre interni all’azienda. I ricollocamenti esterni potranno essere solo su base volontaria.
L’azienda comunque non potrà nei prossimi 30 mesi prendere iniziative unilaterali per la gestione del personale: ovvero dopo i primi dodici mesi di cassa, nel caso non ci siano le basi per un ricollocamento di tutto il personale, ci si dovrà rimettere ad un tavolo con i sindacati per decidere come proseguire la cassa.
«Personalmente sono estremamente soddisfatto dell’obiettivo raggiunto – afferma Cerri segretario Fiom Cgil di Monza e Brianza – all’inizio il futuro prospettato dall’azienda era di una dismissione del settore ricerca e sviluppo e di fatto di un abbandono di Alcatel all’Italia. Grazie soprattutto alla mobilitazione dei lavoratori siamo riusciti a trovare un accordo che garantisce la permanenza in Italia dell’azienda e del settore ricerca e sviluppo. Il voto positivo di ieri è stata un’ulteriore testimonianza della volontà dei lavoratori di trovare una soluzione».