Autodromo, anche Facebook è rovente. Moltissimi tifosi chiedono “aria nuova”

È bufera in Autodromo e sulla pagina Facebook ufficiale del circuito monzese, il dibattito attorno alla querelle intercettazioni, bolle e indagini impazza. Coinvolge gli appassionati, divisi tra loro e critici sul futuro e sulla gestione del circuito. C’è anche – secondo l’amministratore della pagina social dell’Autodromo – chi è andato oltre, ed è stato bannato: «abbiamo cancellato l’intervento di XXX… Una mossa poco sportiva.
È bufera in Autodromo e sulla pagina Facebook ufficiale del circuito monzese, il dibattito attorno alla querelle intercettazioni, bolle e indagini impazza. Coinvolge gli appassionati, divisi tra loro e critici sul futuro e sulla gestione del circuito. C’è anche – secondo l’amministratore della pagina social dell’Autodromo – chi è andato oltre, ed è stato bannato: «abbiamo cancellato l’intervento di XXX… Una mossa poco sportiva.
Questi era un fornitore in qualità di impresa di pulizia; in un ottica di riduzione delle spese, gli era stata richiesta una diminuzione di compensi e la sua risposta era stata: “Io, per quella cifra, non mi alzo nemmeno dal letto”. Siamo dispiaciuti di tanta cattiveria che certamente la mamma ed il fratello, grandi lavoratori, non meritano».
Ma la vera bagarre, per restare in ambito motoristico, è in calce al post dove è riportata la lettera-sfogo di Enrico Ferrari, che cerca di difendersi alla meno peggio dalle accuse che gli piovono sulla testa come gavettoni, puntando, di rimando, il dito contro lo stesso Paolo Guaitamacchi, ex presidente Sias e accusatore principe del duo Bartoli-Ferrari, dal cui esposto sono partite le indagini a ridosso della coppia.
Se qualche facebookiano esorta Ferrari e Bartoli a «tenere duro» e qualcun altro esprime «piena solidarietà e vicinanza al dott. Ferrari e all’Ing. Beghella. Li conosco bene e so come hanno sempre operato. Lo stesso non posso dire dei vertici Sias e del suo presidente. A CASA», di contro, la maggioranza dei commenti rema in direzione opposta, «direttore, non venga a raccontare le favole…Da decenni non viene fatto nulla, d e c e n n i: NON abbiamo un Museo ne permanente ne semi permanente nonostante ci sia una struttura (vetusta) adatta, non c’è nemmeno una mostra fotografica permanente che magari possa rappresentare i 90 anni di storia partendo dalla costruzione, parliamo di tribune: partiamo “dal top”...la variante Ascari ha tribune ignobili, parlo di quelle in muratura (tralasciando il fatto che l’albero che vi sorge in mezzo purtroppo non può essere tagliato), accanto sorge la Tribuna “Amici dell’Autodromo” che è completamente staccata dall’altra tribuna, piccola, bassa, e così ancora quella accanto è diversa, NON è MAI stato presentato un progetto per fare sostituire le tre tribune e crearne una sola…», e ancora «Ferrari hai fatto il minimo sindacale del vostro dovere, il tuo elenco è la normalità di una qualsiasi azienda, chi non può permettersi le tribune coperte ma adora l’ascari, si brucia il culo quando c’è il sole e scivola quando c’è la pioggia con la soluzione deile impalcature» per arrivare a «Io dico che all’autodromo ci vuole ARIA NUOVA. Lei caro direttore anni fa disse che il mito di Monza si alimentava da solo. Quindi avete fatto il minimo indispensabile per tenere in piedi la baracca; mai un vero progetto di rinnovo, nulla. Le vicende di queste ultime settimane somigliano molto ad un regolamento di conti interni dove ci sono battaglie fra fazioni. Stranissimo vedere un presidente SIAS contro i vertici dell’autodromo…».