Renate, accordo musulmani e comune, ma la pioggia allaga il luogo di culto

Soluzione trovata per la vicenda della preghiera della camunità musulmana: l’accordo con i Comuni di Besana e Renate prevede che islamici potranno pregare una settimana a Renate nella moschea e le altre volte all’aperto negli altri tre comuni, indicativamente nei grandi parcheggi come quello dei centri sportivi. Venerdì, però, 6 luglio si è allagato il locale adibito al luogo di culto a causa della pioggia torrenziale, tanto che sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.
Soluzione trovata per la vicenda della preghiera della camunità musulmana: l’accordo con i Comuni di Besana e Renate prevede che islamici potranno pregare una settimana a Renate nella moschea e le altre volte all’aperto negli altri tre comuni, indicativamente nei grandi parcheggi come quello dei centri sportivi. Venerdì, però, 6 luglio si è allagato il locale adibito al luogo di culto a causa della pioggia torrenziale, tanto che sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.
Venerdì mattina c’era stato in prefettura a Monza l’incontro tra i sindaci di Renate, Besana, Vedugggio con Colzano, Briosco e l’associazione la “Pace”, portavoce delle istanze dei musulmani brianzoli.
Dopo un mese e mezzo, da quando la “Pace” ha sollevato il problema della moschea troppo piccola per contenere 200 persone, si è giunti ad un accordo che sembra soddisfare entrambe le parti: la preghiera del venerdì sarà itinerante e cioè una settimana a Renate nella moschea e le altre volte all’aperto negli altri tre comuni, indicativamente nei grandi parcheggi come quello dei centri sportivi.
Aziz Lakraidi, presidente della “Pace”, commenta così la soluzione trovata:«Siamo contenti della soluzione, è un passo in avanti per la nostra integrazione in Italia».
E anche Vittorio Gatti si dice soddisfatto dell’accordo:«Besana è d’accordo e anche il vicesindaco, d’altronde è quello che avevamo proposto nella prima riunione con il prefetto» e poi aggiunge scherzando:«A Besana siamo tutti insieme appassionatamente» fugando ulteriormente ogni dubbio sulla possibile disgregazione della maggioranza in giunta, dopo la manifestazione contro la moschea della Lega di Besana del sabato 16 giugno , che aveva creato qualche tensione tra sindaco(Pdl) e vicesindaco(Lega). Tutto è finito bene, certo è che questa storia insegna che i consigli comunali dell’alta brianza non possono più ignorare le esigenze della comunità islamica, ormai numerosa, e dovranno affrontare il problema delle moschee nei consigli comunali, come avviene a Milano e nelle grandi città.
Invece venerdì sera verso le 20 la pioggia a dirotto ha allagato la moschea di via Roma, che è un locale a pian terrreno di un condominio. In poco tempo il locale si è riempito di qualche centimentro d’acqua, sollevando e inzuppando i tappeti stesi sul pavimento per pregare. La forza dell’acqua era tale che ha divelto dei pezzi di cemento sullo scivolo d’entrata e ha formato una grande pozzanghera all’entrata del locale. Sono intervenuti i vigili del fuoco e Aziz Lakraidi ha chiamato anche il sindaco di Renate, che è arrivato poco dopo con il vicesindaco.
«I vigili del fuoco ci hanno dato dei consigli su come agire in questi casi e ora non ci resta che far asciugare il locale e soprattutto i tappeti», questo il commento a caldo di Lakraidi, che ora ha anche questa questione da risolvere. Comunque per venerdì la moschea dovrebbe essere di nuovo agibile e asciutta.
Per chi avesse perso qualche pezzo della vicenda ecco un breve riassunto: venerdì 1 giugno la comunità islamica, riunita intorno alla associazione la “pace” ha protestato davanti al municipio di Renate per far presente che la moschea, che è un locale a pian terreno di una palazzina di proprietà della comunità islamica dal 1999 in via Roma, è diventata troppo piccola dopo il condono di aprile. La moschea può contenere solo 30 persone a fronte di una comunità di 200 persone circa. Il venerdì successivo la preghiera si è spostata a Besana nel parcheggio del centro sportivo, ma questa volta con il permesso del Prefetto e del primo cittadino di Besana. Però quest’ultimo atto ha suscitato qualche mal di pancia nella Lega Nord di Besana, che sabato 16 giungno ha organizzato una manifestazione contro la moschea. Da una parte il Carroccio, che sosteneva che i musulmani non avessero il permesso per pregare e non voleva concedere spazi del comune alla preghiera del venerdì e dall’altra Vittorio Gatti, sindaco di Besana, che guida la giunta insieme alla Lega, si trovava tra le richieste della “Pace” e gli strali della Lega sulla moschea. Nel frattempo è stata trovata una soluzione provvisoria dal Prefetto di concerto con i primi cittadini dei comuni interessati: i musulmani devono entrare a gruppi di 30 alla volta nella moschea.
In foto in alto vigili del fuoco in via Roma a Renate sotto l’acqua davanti all’entrata della moschea