La Brianza che “azzarda” fa i conti col decretone. «Ridicolo proibizionismo»

28 agosto 2012 | 22:11
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La Brianza che “azzarda” fa i conti col decretone. «Ridicolo proibizionismo»

gratta-vinciVentisette articoli per il “decretone” sanità targato Renato Balduzzi, ministro della Salute, in agenda al Consiglio dei Ministri venerdì prossimo. Diverse le novità, molte delle quali tracciano – o tentano di tracciare – una via maestra a proposito degli stili di vita e dell’alimentazione da seguire.

gratta-vinciVentisette articoli per il “decretone” sanità targato Renato Balduzzi, ministro della Salute, in agenda al Consiglio dei Ministri venerdì prossimo. Diverse le novità, molte delle quali tracciano – o tentano di tracciare – una via maestra a proposito degli stili di vita e dell’alimentazione da seguire.

Stangate ai tabaccai che vendono sigarette ai minori, giochi d’azzardo banditi a meno di 500 metri da scuole e ospedali e una tassa sulle bibite zuccherate, giusto per fare degli esempi.

La strada è certamente lunga, la proposta di Balduzzi è allo stato embrionale, una bozza che andrà discussa e che, probabilmente, subirà qualche cambiamento. Chissà se per il territorio nostrano, stando anche agli ultimi dati riguardanti il gioco d’azzardo, con la provincia di Monza e Brianza che registra un’impennata del 52,9% sul fronte scommesse, il provvedimento che allontana i centri ospedalieri e scolastici dalle sale da gioco possa rappresentare una pezza rispetto al fenomeno e alla ludopatia. Piuttosto scettico è Massimo Clerici, primario Psichiatria ospedale San Gerardo di Monza.

«È ridicolo pensare – commenta Clerici – di controllare il problema con uno spostamento di 500 metri delle sale da gioco, si ripercorrono semplicemente delle politiche di tipo proibizionista. I ragazzi prendono la macchina e comprano la droga, non vedo perché non potrebbero fare altrettanto per giocare d’azzardo. Questi problemi si risolvono con azioni culturali e cliniche, implementando i servizi e le opportunità di cura. Qual è la situazione a Monza? Nel mio reparto non ci sono indicazioni di crescita, mentre la dipendenza da gioco è decisamente marcata tra i detenuti».