
I soldi oggi non fanno la felicità. A decretare l’ardua sentenza i giudizi espressi dai lombardi, brianzoli compresi, i cui redditi mensili superano i 3mila euro. Nonostante la qualità della vita in Lombardia sia in linea con la media nazionale, quello che non soddisfa completamente i lombardi è la situazione economica (il 44% si dichiara, infatti, insoddisfatto della propria condizione).
I soldi oggi non fanno la felicità. A decretare l’ardua sentenza i giudizi espressi dai lombardi, brianzoli compresi, i cui redditi mensili superano i 3mila euro. Nonostante la qualità della vita in Lombardia sia in linea con la media nazionale, quello che non soddisfa completamente i lombardi è la situazione economica (il 44% si dichiara, infatti, insoddisfatto della propria condizione).
Salute, famiglia, amicizia e tempo libero: in un quadro tutt’altro che roseo, queste sono le più grandi soddisfazioni per brianzoli e co. La palma d’oro dell’ottimismo spetta ai più giovani. Sono loro, infatti, a mostrare un livello di soddisfazione maggiore nei diversi ambiti della vita. E se i lombardi dovessero dare un voto complessivo al proprio status? Non ci sarebbero rimandati a settembre: promozione, dunque, a pieni voti con un bel 7.
Spauracchi lombardi. A destare preoccupazione è certamente il futuro: solo il 43% dei lombardi ha, infatti, una percezione positiva di come sarà la qualità della vita. I giovani anche in questo campo recitano la parte del leone: se da una parte si dichiarano sereni per il presente (voto 6,9) dall’altra si mostrano fiduciosi sull’orizzonte futuro a cui danno come voto 7. La famiglie della provincia di Monza e Brianza sono più pessimiste sulla situazione economica in Italia: il 59% crede infatti che ci saranno peggioramenti in futuro. Visione questa che si si riflette su oltre il 40% delle famiglie brianzole che non crede di riuscire a risparmiare nel prossimo anno (in riferimento alla situazione attuale, 1 famiglia brianzola su 4 preleva dai risparmi).
La ricetta della felicità. L’ingrediente principale è la casa, il cui voto di soddisfazione è 8,3. Fanalino di coda, a sorpresa, il lavoro (con un indice di 7,2). Questa la fotografia scatta dall’indagine “Famiglie e consumi. Monza e Brianza e Lombardia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche e in collaborazione con DigiCamere, somministrata con metodo CATI a 900 famiglie lombarde.
E se la situazione economica non soddisfa, le famiglie lombarde optano per la spending review. Quest’estate solo 3 famiglie lombarde su 10 hanno deciso di non farsi mancare nulla. Per i più parsimoniosi la ricetta del risparmio passa dalla riduzione delle spese dedicate allo shopping: abbigliamento ed accessori occupano i gradini più alti del podio.
Sforbiciata poi a: tempo libero (per il 39% dei lombardi), automobili e arredamento (31%), spesa alimentare (28%). Diminuisce anche la percentuale di chi rinuncia all’intrattenimento: tra cinema, teatro, concerti e visite nei musei, si passa dal 14% nel 2011 all’11% nel 2012. Le rinunce nel tempo libero riguardano principalmente le cene fuori (72%), i viaggi (57%) e gli aperitivi (23%).
Foto: archivio MB News.it