Carugate: stuprano una giovane e poi chiedono i domiciliari per “pensare alla famiglia”

16 ottobre 2012 | 22:03
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Carugate: stuprano una giovane e poi chiedono i domiciliari per “pensare alla famiglia”

monza-tribunale-MBHa stuprato una ragazza svizzera con problemi cognitivi e pretendeva di ottenere i domiciliari per andare a lavorare e “mantenere la famiglia”. Il Giudice glieli ha negati, scarcerando invece il suo amico, riconosciuto parzialmente coinvolto nella vicenda.

monza-tribunale-MBHa stuprato una ragazza svizzera con problemi cognitivi e pretendeva di ottenere i domiciliari per andare a lavorare e “mantenere la famiglia”. Il Giudice glieli ha negati, scarcerando invece il suo amico, riconosciuto parzialmente coinvolto nella vicenda.

Ha 36 anni, una moglie ed un figlio e vive a Carugate. Il suo essere marito e padre, però, non gli ha impedito di stuprare una ragazza di 20 anni, adescata da un amico in Stazione, ed abbandonarla dolorante per la strada. I fatti risalgono all’agosto scorso quando, fuggita da una clinica privata, una 21 enne elvetica era approdata a Milano, in Cadorna, desiderosa di visitare la città. Avvicinata da un rumeno di 24 anni, la giovane era salita sulla sua auto, dove c’era anche un altro connazionale di 36 anni, lasciandosi portare in giro per locali. Invaghita del 24enne, come lei stessa ha dichiarato al magistrato, ha acconsentito poi ad un rapporto sessuale.

Peccato però che, concluse le effusioni con il prescelto, il suo amico abbia deciso di approfittare del momento, aggredendo la giovane sull’auto del compare, che lo ha lasciato fare. Entrambe sottoposti a misura cautelare, i due rumeni hanno presentato domanda di scarcerazione in attesa del processo. Il giudice lo ha accordato al 24 enne, anche lui coniugato con prole, ma non al 36enne