Libri. “Il mondo dei tbot”: intervista al giovane autore Ivan Migliozzi

7 ottobre 2012 | 22:02
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Libri. “Il mondo dei tbot”: intervista al giovane autore Ivan Migliozzi

Il mondo dei tbot - 2Un’idea che ronza nella testa dagli anni delle scuole medie. Prende contorni sempre più distinti, acquisisce forza e vigore e diventa una sfida, a cui dedicarsi con pazienza e costanza. Ivan Migliozzi, trent’anni, residente a Biassono, è riuscito a trasformare la sua idea in un romanzo di fantascienza, pubblicato lo scorso giugno: “Il mondo dei tbot” (Edizioni Montag).

Il mondo dei tbot - 2Un’idea che ronza nella testa dagli anni delle scuole medie. Prende contorni sempre più distinti, acquisisce forza e vigore e diventa una sfida, a cui dedicarsi con pazienza e costanza. Ivan Migliozzi, trent’anni, residente a Biassono, è riuscito a trasformare la sua idea in un romanzo di fantascienza, pubblicato lo scorso giugno: “Il mondo dei tbot” (Edizioni Montag).

Il giovane brianzolo con l’hobby della letteratura fantastica, laureato in Economia dei mercati finanziari e ora impiegato in banca, ci racconta di questa sua prima esperienza da scrittore, e svela: «Sto già lavorando al mio secondo romanzo».

“Il mondo dei tbot”: di cosa parla?

È la storia di tre ragazzi, tre giovani amici, che senza spiegarsi come, intraprendono un viaggio nel futuro. Si ritrovano separati, lontani da casa e dalle loro abitudini, a doversi adattare ad un mondo nuovo, diverso da qualunque cosa conoscessero. Raggi laser, auto e motorini volanti, strade di metallo, enormi sfere di vetro, robot. L’arrivo nel mondo dei tbot (così vengono chiamati i robot in quel lontano futuro) è traumatico: i tre amici incontreranno molte persone, alcune umane e altre no, disposte ad aiutarli, ed altre ancora di cui è meglio non fidarsi.

Quando hai deciso di passare ai fatti, e trasformare l’idea originaria in qualcosa di più?

Frequentavo le scuole medie quando ho iniziato ad immaginare questa avventura. Passavano gli anni e ogni tanto l’idea si ripresentava alla mia mente, cresceva. Un giorno, circa tre anni fa, ho deciso di iniziare a scrivere, ma non sapevo come sarebbe finita. Beh, è finita bene: nel giro di un anno ho completato la stesura e mi sono dato da fare per trovare una casa editrice, specializzata nel settore, a cui potesse interessare il mio manoscritto.

Che effetto ti ha fatto vedere la tua opera stampata, rilegata e in vendita?

È stata una soddisfazione enorme, indescrivibile, prendere tra le mani una copia del mio libro, che ora è in vendita nei bookstore on-line. Lo sto promuovendo sia attraverso il web, con l’utilizzo di Facebook, Youtube, siti per nuovi scrittori, sia mediante canali più tradizionali: a giugno ho presentato “Il mondo dei tbot” nella biblioteca di Lissone, presto verrò anche a Monza.

A chi ti sei ispirato per scrivere il romanzo? Qual è il tuo scrittore preferito?

Adoro Philip Pullman e la sua capacità straordinaria di creare mondi nuovi e paralleli al nostro. Ma per “Il mondo dei tbot” non mi sono ispirato a nessuno in particolare, ho cercato di creare qualcosa di totalmente originale.

Come Pullman, hai intenzione di scrivere una trilogia? (ndr: Pullman ha scritto la trilogia fantasy “Queste oscure materie”, comprendente “La bussola d’oro”, “La lama sottile”, “Il cannocchiale d’ambra”)

Non è nei miei piani scrivere una trilogia, ma mi sono già rimesso all’opera…

In fotografia, l’autore mentre presenta “Il mondo dei tbot” presso la biblioteca di Lissone.