La giornata dei Nas al San Gerardo: bocche cucite e passo spedito

18 ottobre 2012 | 22:09
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La giornata dei Nas al San Gerardo: bocche cucite e passo spedito

ospedale S.Gerardo-reparto-MBGiornata di tensione quella di giovedì 18 ottobre presso il reparto Malattie Infettive del San Gerardo di Monza. È mattina, sono circa le 9.30, quando otto uomini del Nas, in borghese, al seguito dei Carabinieri della compagnia di Seregno, esibiscono i distintivi e annunciano le proprie intenzioni: perquisizione del reparto, indagine della procura di Monza. Si indaga sui rimborsi e su un conto dispari tra sangue e materiale organico prelevato e sangue e materiale organico protocollato.

ospedale S.Gerardo-reparto-MBGiornata di tensione quella di giovedì 18 ottobre presso il reparto Malattie Infettive del San Gerardo di Monza. È mattina, sono circa le 9.30, quando otto uomini del Nas, in borghese, al seguito dei Carabinieri della compagnia di Seregno, esibiscono i distintivi e annunciano le proprie intenzioni: perquisizione del reparto, indagine della procura di Monza. Si indaga sui rimborsi e su un conto dispari tra sangue e materiale organico prelevato e sangue e materiale organico protocollato.

All’esterno, tutto tace, nessuna volante dei Carabinieri e persino infermiere e impiegate alla macchinetta del caffè paiono non voler proferire parola. Chiediamo del primario, Andrea Gori, e suoniamo il citofono del reparto – Malattie Infettive è un settore giustamente blindato e l’accesso, se non ai parenti dei ricoverati durante gli orari stabiliti o agli addetti ai lavori è severamente vietato e passa, necessariamente, da un citofono posto nell’atrio delle degenze – a cui risponde un’infermiera cortese ma sbrigativa, «Gori è impegnato, non può ricevervi», sono le 14.

Dopo oltre un’ora ecco uscire tre uomini, in borghese, accompagnati da altrettante valigie d’ordinanza, ci avviciniamo ma i commenti sono secchi, «si tratta di perquisizioni di routine e non c’è nulla da aggiungere», chiedono della direzione e si avviano a passo spedito verso Villa Serena.

Più loquace Francesco Beretta, direttore del San Gerardo, raggiunto al telefono: «Sono attualmente in corso i controlli e le fotocopie delle delibere dei pareri di autorizzazione. Stiamo fornendo tutto il nostro appoggio per lo svolgimento delle indagini. Andrea Gori? Ci ho appena parlato (ore 19, ndr), è molto tranquillo. Ha in corso circa 25 sperimentazioni ma è un illustre luminare, un grandissimo clinico, sarà appurato se ha commesso scorrettezze, sarebbe decisamente strano per un medico della sua levatura».

Riproviamo a salire in reparto, tocca a un’altra infermiera specificare che «abbiamo ospiti, tutta un’intera caserma è venuta a trovarci», prima di aggiungere con un sorriso che «Gori è impegnato con i conti».

Poco dopo escono gli ultimi cinque agenti, nessuna parola, passo spedito verso le macchine, gli incartamenti, probabilmente, impilati nelle ventiquattr’ore. La palla passa alla Procura.