Nas al San Gerardo, sangue e materiale ematico usato per gonfiare i rimborsi

18 ottobre 2012 | 22:10
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Nas al San Gerardo, sangue e materiale ematico usato per gonfiare i rimborsi

Monza-ospedale-San-Gerardo MBSangue e materiale organico prelevato in sovrabbondanza e non protocollato, portato fuori dai reparti infettivi degli ospedali per poi finire chissà dove. Sconcertante inchiesta della Procura di Monza, quella che da questa mattina vede impiegati i carabinieri di Seregno, Monza, in collaborazione con i Nas di Milano, in perquisizioni negli ospedali di Monza, Milano e provincia, in uffici ed abitazioni di medici e dirigenti di reparto.

Monza-ospedale-San-Gerardo MBSangue e materiale organico prelevato in sovrabbondanza e non protocollato, portato fuori dai reparti infettivi degli ospedali per poi finire chissà dove. Sconcertante inchiesta della Procura di Monza, quella che da questa mattina vede impiegati i carabinieri di Seregno, Monza, in collaborazione con i Nas di Milano, in perquisizioni negli ospedali di Monza, Milano e provincia, in uffici ed abitazioni di medici e dirigenti di reparto.

Sono arrivati questa mattina, in borghese, sfoderando il tesserino Nas ed al seguito dei militari della Compagnia di Seregno e determinati a perquisire a fondo tutto il reparto Malattie Infettive del San Gerardo di Monza. Le perquisizione attualmente (ore 16 ndr) sono ancora in corso.

I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, hanno setacciato da cima a fondo gli studi medici dei professionisti di eccellenti strutture sanitarie, come il San Gerardo di Monza e all’Università statale di Milano e dei direttori di struttura, oltre che sequestrato computer ora sottoposti a vere e proprie “cyber-perizie”.

Le perquisizioni sono poi proseguite anche presso le abitazioni private dei medesimi soggetti che, attualmente, non risultano però indagati. Il maxi Blitz, coordinato dalla Procura di Monza, è conseguenza di un’indagine approfondita su presunti rimborsi gonfiati per prelievi effettuati fuori misura, di cui poi venivano fatte perdere le tracce e che sarebbero andati avanti per anni.

Ogni struttura sanitaria, nel rispetto del regolamento del Ministero della Salute, deve seguire un rigido protocollo per il prelievo di sangue e materiale organico, i rimborsi e lo smaltimento delle medesime sostanze. Le indagini in corso si stanno concentrando proprio su questi aspetti, ovvero chi e perché ordinava la prestazione dei prelievi in sovrannumero, non a protocollo ma per cui, però, venivano richiesti i rimborsi, come il materiale organico (forse anche infetto) veniva trasportato fuori dalla struttura sanitaria, e dove sarebbe stato fino ad ora smaltito.

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