
Respinta la tutela cautelare, perché sono «insussistenti i requisiti per richiederla». Così recita la sentenza del Tar lombardo in merito al ricorso presentato dai consiglieri di opposizione Paola Gregato (Lega Nord) e Luigino Ripamonti (Lesmo da Vivere). I ricorrenti contestavano presunte irregolarità nella stesura del bilancio previsionale 2012-2014, ma la sentenza del Tribunale, secondo l’opposizione, non dà completamente ragione alla Giunta Antonioli.
Respinta la tutela cautelare, perché sono «insussistenti i requisiti per richiederla». Così recita la sentenza del Tar lombardo in merito al ricorso presentato dai consiglieri di opposizione Paola Gregato (Lega Nord) e Luigino Ripamonti (Lesmo da Vivere). I ricorrenti contestavano presunte irregolarità nella stesura del bilancio previsionale 2012-2014, ma la sentenza del Tribunale, secondo l’opposizione, non dà completamente ragione alla Giunta Antonioli.
Di diverso avviso la maggioranza: «Lesmo Amica accoglie con piena soddisfazione questo primo pronunciamento del TAR (inequivocabilmente favorevole, nonostante il maldestro tentativo di qualcuno dei ricorrenti di travisarne la lettura) che rende ancora più forte la nostra azione al servizio di Lesmo». I giudici infatti ritengono «insussistenti i presupposti per concedere la tutela cautelare» e constatano «l’insussistenza di un pregiudizio grave ed irreparabile e la genericità delle deduzioni» dei ricorrenti.
Le opposizioni però non si danno per vinte. Ripamonti ricorda che bisogna aspettare la sentenza definitiva, e considera quella di settimana scorsa «una vittoria», mentre dai banchi della Lega Nord sottolineano come la sospensiva non sia stata concessa solo grazie al risanamento del bilancio. La querelle non è che agli inizi, visto che si prospetta un ricorso alla Magistratura.