
In quella che avrebbe dovuto essere una serata di gloria davanti al pubblico amico, la Publitrust cola a picco. Le padrone di casa, spesso costrette ad inseguire, non trovano mai la lucidità necessaria per mettere alle corde le avversarie e dopo una rimonta che profuma di rinascita, deve definitivamente cedere il passo a Brescia.
In quella che avrebbe dovuto essere una serata di gloria davanti al pubblico amico, la Publitrust cola a picco. Le padrone di casa, spesso costrette ad inseguire, non trovano mai la lucidità necessaria per mettere alle corde le avversarie e dopo una rimonta che profuma di rinascita, deve definitivamente cedere il passo a Brescia.
Trascinate da Marcolini, ex Serie A, e dalla brillantissima e giovane Pavanello, le ospiti riescono a prendere la testa del match grazie ad un secondo quarto in cui Villasanta dimentica come bucare la retina. La sosta negli spogliatoi fa bene alle ragazze di Merlo le quali, dopo un momento di sbandamento, tornano a macinare gioco fino a portarsi sul -1. Tante, forse troppe, le occasioni gettate al vento per firmare il sorpasso al punto che, dopo un momento di stallo, le bresciane piazzano un paio di bombe dall’arco che mettono la parola fine alla contesa. Deluso per l’atteggiamento delle sue giocatrici, Alberto Merlo analizza:«Vincere avrebbe voluto dire mettersi il cuore in pace. Serve più umiltà per tutti e ciascuna dovrebbe prendersi le proprie responsabilità, sperando che questa sconfitta ci sia di monito».
TABELLINI: