Candidati Regionali. Le risposte di Paolo Pilotto (Partito Democratico)

Per conoscere meglio le idee dei candidati brianzoli alle prossime elezioni regionali MB News ha preparato cinque domande. Riceviamo e pubblichiamo le risposte di Paolo Pilotto, Partito Democratico.
Per conoscere meglio le idee dei candidati brianzoli alle prossime elezioni regionali MB News ha preparato cinque domande. Riceviamo e pubblichiamo le risposte di Paolo Pilotto, Partito Democratico.
1) La Lombardia è considerata una delle regioni più virtuose d’Italia. Quali sono, secondo lei, i nervi scoperti della nostra regione? Citi almeno tre criticità.
Si stanno velocemente trasformando la solidità e la robustezza di un modo di vivere diffuso e condiviso, contraddistinto da lealtà e generosità, rappresentato da un insieme di legami personali, familiari e sociali che facevano da tessuto connettivo per tutti. Disponibilità economiche (anche in tempi di crisi), di mezzi di comunicazione, di contatti vanno rilette e sostenute anche dalla Regione in un modo che non favorisca gli egoismi e gli individualismi.
Il sistema produttivo nel suo complesso ha bisogno di uscire da uno stato di debolezza, da un lato, e dall’altro di vedere riconosciute le notevoli capacità di produzione e innovazione che troppo spesso il sistema creditizio non riconosce.
Il sistema socio-sanitario ha perso le sue caratteristiche di “sistema organico”: questo sovraespone pazienti e famiglie, persone e associazioni, dando paradossalmente da un lato eccessi di coperture e servizi e dall’altro riducendo pericolosamente le tutele per i più deboli e bisognosi di cure o assistenza.
2) In caso di una sua elezione, quale sarebbe la priorità? In cosa concentrerà le energie nei primi 100 giorni?
100 giorni per fare ordine in un certo qual disordine organizzativo non sono molti: ma da subito si può riprendere un rapporto leale con le migliaia di dipendenti della Regione, concordando con chi è disponibile al “servizio pubblico” (in linea generale, tutti!) il ritorno al massimo rigore del “procedimento amministrativo” e del controllo degli atti (ogni atto e decisione che si prende in Regione), garanzia di equità di trattamento per cittadini, imprese, associazioni, enti pubblici.
Avviare la correzione – almeno per alcuni aspetti macroscopici – di alcune leggi con il concorso di Presidente Giunta Consiglio: sul territorio, sulla gestione delle acque, sul sistema socio-sanitario, sulla formazione professionale.
Individuare alcuni interventi di sostegno straordinario rispetto alle azioni dirette (Regione –cittadini) e indirette (Regione-Comuni e Province) a favore dei cittadini in condizioni di sovraesposizione sulle tutele minime (reddito, casa, alimentazione).
3) Gli scandali che hanno travolto l’ultimo consiglio regionale sono stati numerosi e gravi. Qual è la sua ricetta per recuperare credibilità e fiducia agli occhi degli elettori?
Quella di sempre, confermata anche dall’esperienza diretta e personale di venti anni di attività pubblica: il rispetto delle leggi (così scontato, così importante) e il mantenimento umile e normale del contatto con le persone, i quartieri, i luoghi in cui si è cresciuti e si sono mossi i primi passi. Nessun padre ruba il denaro ai propri figli, a meno che sia malato (e allora deve essere curato). Un politico che perde il senso dell’interesse pubblico è un malato che deve essere curato e che non deve esercitare funzioni pubbliche.
4) Sarebbe disposto a rinunciare ad una parte dello stipendio per gravare meno sulle casse pubbliche? Sì, no?
Non c’è nessun problema. Ho una mia professione, seria e bella, e sono abituato a far fronte con le mie risorse alla vita quotidiana. Se la vita politica in certi periodi diventa più esigente, chiede ad esempio 10 ore di lavoro al giorno, è sufficiente che le indennità consentano una vita regolare e dignitosa. Quindi: sì, sì, sì. E insieme alle indennità dei politici riduzione dello stipendio in misura radicale a tutte le alte dirigenze a contratto di diritto privato: costano troppo alla comunità.
5) L’amministrazione che si appresta a governare la Lombardia traghetterà la nostra regione verso un appuntamento storico: Expo 2015. Quale sarebbe il ruolo della Brianza in una partita così importante?
La Brianza ha la dignità imprenditoriale, culturale, turistica per essere protagonista di Expo nelle responsabilità e nei vantaggi prevedibili. Essere pronti con le proprie aziende e organizzazioni che lavorano sulla nuova economia (energia, trasformazioni, hi-tech, innovazione e ricerca), stimolare il coordinamento del tessuto culturale (architettonico, museale, paesaggistico e naturalistico) e di quello turistico sono tappe fondamentali per essere pronti per Expo e per rilanciare la Brianza dopo Expo.