
Si è passati da un centro sinistra dato per vincente alla rimonta schiacciante di Silvio Berlusconi. L’uomo di Arcore, quello di via San Martino, con un colpo di reni che non ci si aspetta da uno delle sua età ha ribaltato l’esito del voto. Non ha fatto tutto da solo perchè grandissima è stata l’affermazione del Movimento 5 Stelle (ovunque). Non hanno vinto, però, i delusi dei partiti. La gente è andata a votare, oltre ogni media europea (in particolare a Monza e Brianza) e non ha vinto la protesta. O meglio, Grillo oggi deve rappresentare la proposta, oltre che l’ago della bilancia perché lo spettro dell’ingovernabilità è lì davanti a tutti.
Si è passati da un centro sinistra dato per vincente alla rimonta schiacciante di Silvio Berlusconi. L’uomo di Arcore, quello di via San Martino, con un colpo di reni che non ci si aspetta da uno delle sua età ha ribaltato l’esito del voto. Non ha fatto tutto da solo perchè grandissima è stata l’affermazione del Movimento 5 Stelle (ovunque). Non hanno vinto, però, i delusi dei partiti. La gente è andata a votare, oltre ogni media europea (in particolare a Monza e Brianza) e non ha vinto la protesta. O meglio, Grillo oggi deve rappresentare la proposta, oltre che l’ago della bilancia perché lo spettro dell’ingovernabilità è lì davanti a tutti.
L’Italia ha bocciato, smontato (mi si consenta il gioco di parole), Monti. Il tecnico e il politico. La sinistra, non quella delle primarie, ha smacchiato Bersani e la sua leadership. Ora mentre all’interno della coalizione di centro sinistra qualcosa andrà rivisto, studia il Pd alleanze (in)sufficienti al governo del paese. Chi vince, sa di aver perso.
Più credibili delle alleanze saranno allora le scelte di responsabilità. Il movimento 5 stelle dovrà intonare quel ritornello che suona all’incirca così: “passare dalla protesta alla proposta” includendo impensabili compagni di viaggio. L’altra possibilità è quella che meno mi piace.