
I rancori delle elezioni 2012 sembrano non essere sanati. Le frizioni nel centrodestra di Lesmo sono tornate alla luce in seguito alla candidatura di Luigino Ripamonti (Lesmo da Vivere) all’interno delle liste Pdl per il Parlamento. Una candidatura “riempi lista” (ultima posizione della lista Camera 1 in Lombardia) che ha suscitato però non poche polemiche su una presunta «incoerenza» dell’ex assessore ai Lavori pubblici.
I rancori delle elezioni 2012 sembrano non essere sanati. Le frizioni nel centrodestra di Lesmo sono tornate alla luce in seguito alla candidatura di Luigino Ripamonti (Lesmo da Vivere) all’interno delle liste Pdl per il Parlamento. Una candidatura “riempi lista” (ultima posizione della lista Camera 1 in Lombardia) che ha suscitato però non poche polemiche su una presunta «incoerenza» dell’ex assessore ai Lavori pubblici.
Le difficoltà del centrodestra di Lesmo erano emerse nelle elezioni comunali del 2012. Ripamonti, assessore nella Giunta Desiderati, poco alla volta aveva fatto capire le sue ambizioni di candidato sindaco ed aveva fondato la lista Lesmo da Vivere. A pochi mesi dalle elezioni la spaccatura nel Pdl: la parte guidata da Carlo Colombo (Forza Lesmo), va con la Lega, l’altra (Popolo di Lesmo), con Ripamonti. Di lì una serie di scontri su chi fosse il “vero Pdl” e la battaglia sui simboli elettorali. Divisioni che hanno senza dubbio favorito la vittoria di Lesmo Amica.
In questi giorni il secondo round: sia la leghista Paola Gregato che il consigliere Carlo Colombo (ex coordinatore Pdl Lesmo) hanno mosso accuse nei confronti di Ripamonti, reo, secondo loro, di aver avallato una candidatura «a dir poco fuori luogo». Pronta la risposta dell’ex assessore, che giustifica la sua scelta e accusa a sua volta di invidia i suoi compagni sui banchi dell’opposizione.