
Il concetto è molto semplice: tutti lavorano di meno per evitare che l’azienda lasci a casa qualcuno. È la soluzione che sembra profilarsi alla Peg Perego di Arcore, dove lavoratori, sindacati e vertici aziendali stanno portando avanti l’ipotesi di un “contratto di solidarietà”. La crisi infatti non abbandona l’azienda arcorese, che ormai da diversi anni sta facendo ricorso massiccio ad ammortizzatori sociali.
Il concetto è molto semplice: tutti lavorano di meno per evitare che l’azienda lasci a casa qualcuno. È la soluzione che sembra profilarsi alla Peg Perego di Arcore, dove lavoratori, sindacati e vertici aziendali stanno portando avanti l’ipotesi di un “contratto di solidarietà”. La crisi infatti non abbandona l’azienda arcorese, che ormai da diversi anni sta facendo ricorso massiccio ad ammortizzatori sociali.
Gli ordini sono in continuo calo (specialmente per il settore giocattoli) e per forza di cose bisogna ridimensionare un impianto produttivo sovradimensionato rispetto alle esigenze attuali. Ridurre la produzione significherebbe licenziare parte dei lavoratori. Con la cassa integrazione in scadenza ad aprile, urgono soluzioni d’emergenza. Di qui l’ipotesi avanzata dai sindacati di un “contratto di solidarietà”: rinunciare tutti a qualcosa per non rischiare il licenziamento di una parte.
Dalla Fiom Cgil fanno sapere che le trattative stanno prendendo il via: il contratto riguarderebbe tutti i 520 dipendenti dello stabilimento arcorese, con riduzioni di orario differenti a seconda del settore. Il rischio che a pagare lo scotto maggiore sia il settore giocattoli è consistente. La situazione dovrebbe tuttavia sbloccarsi nei primi giorni di aprile, quando finalmente i lavoratori sapranno con certezza il loro futuro prossimo.