Cancro Primo Aiuto regala “Brava System” agli Istituti Clinici Zucchi di Monza

Un sistema americano che si porta come un reggiseno e che consentirà alle donne operate di cancro alla mammella di tornare quasi normali. L’ha regalato nei giorni scorsi la Onlus Cancro Primo Aiuto agli Istituti Clinici Zucchi di Monza. Si chiama “Brava System” e verrà applicato alle prime pazienti entro Pasqua.
Un sistema americano che si porta come un reggiseno e che consentirà alle donne operate di cancro alla mammella di tornare quasi normali. L’ha regalato nei giorni scorsi la Onlus Cancro Primo Aiuto agli Istituti Clinici Zucchi di Monza. Si chiama “Brava System” e verrà applicato alle prime pazienti entro Pasqua.
“E’ un sistema ideato in ambiente estetico per aumentare il volume mammario, ma che si è poi rivelato importante anche nell’ambito ricostruttivo – spiega il dottor Giovanni Ciuffo, responsabile del Centro di Senologia degli Istituti Clinici Zucchi – Normalmente si prende tessuto adiposo da
altre parti del corpo della Donna e si trapianta in regione mammaria per ridare consistenza al seno sottoposto ad un intervento oncologico: di solito varia tra il 50 e l’80% la quota di tessuto
trapiantato non riassorbito dall’organismo. Invece, con l’applicazione di questo sistema prima e
dopo il trapianto, la percentuale di attecchimento dell’impianto autologo (secondo i dati di letteratura medica) non è mai inferiore al 70-75%”. Visto che l’utilizzo di “Brava System” è di circa una ventina di giorni (10 prima dell’intervento e altrettanti dopo) potranno utilizzarlo una trentina di donne all’anno.
E il tutto in assoluta sicurezza. “Nei casi che possono essere candidati all’intervento, non esistono controindicazioni specifiche – assicura il responsabile del Centro di Senologia degli Istituti Clinici Zucchi – il sistema è stato verificato e codificato in ambito di studi clinici controllati”.
In Lombardia ci sono solo altri due-tre centri che hanno a disposizione questa strumentazione.
“Quando abbiamo ricevuto la richiesta dagli Istituti Clinici Zucchi – ha dichiarato Massimo Manelli, presidente vicario di Cancro Primo Aiuto – abbiamo cercato di rispondere subito positivamente perché ne abbiamo capito la necessità. Poi, trattandosi di uno strumento che può aiutare le donne colpite da tumore, non potevamo tirarsi indietro visto l’impegno che ci siamo presi per il 2013, per
noi, appunto, l’anno della donna”.
In foto in alto il dottor Giovanni Ciuffo, sotto Massimo Manelli