
“O lo Stato interviene sul patto di stabilità o se succederà qualcosa di grave, lo denunceremo”. Sono queste le dure parole dell’amministrazione del comune di Concorezzo, dopo che alcuni giorni fa si erano verificati dei crolli dal cornicione della scuola media “Da Vinci” di via Lazzaretto.
“O lo Stato interviene sul patto di stabilità o se succederà qualcosa di grave, lo denunceremo”. Sono queste le dure parole dell’amministrazione del comune di Concorezzo, dopo che alcuni giorni fa si erano verificati dei crolli dal cornicione della scuola media “Da Vinci” di via Lazzaretto.
Il principale colpevole di tutto questo è per l’amministrazione di centrodestra di Concorezzo, il patto di stabilità e conseguentemente lo Stato.
Settimana scorsa il fatto: alcuni pezzi della parete di cemento armato della scuola Da Vinci si erano staccati cadendo a terra, fortunatamente nessun bambino si trovava sotto la parete in quel momento e il pezzo staccatosi era di piccole dimensioni. Ma l’episodio ha riportato a galla un problema più volte manifestato da molti comuni virtuosi, incatenati dal patto di stabilità.
“Il patto di stabilità stà costringendo i Comuni a rimandare interventi urgenti di messa in sicurezza delle strutture pubbliche – si legge nel comunicato firmato da Riccardo Borgonovo, Sindaco di Concorezzo, Mauro Capitanio, Vicesindaco e Assessore e dagli Assessori Walter Magni, Micaela Zaninelli, Teodosio Palaia, Piergiorgio Bormioli, Emilia Sipione, Innocente Pomari – A Concorezzo poteva registrarsi una tragedia. Se si fossero registrate vittime, il Comune avrebbe sicuramente intrapreso un’azione legale contro il Governo, responsabile di questi vincoli assurdi. Il Comune è virtuoso, ha i soldi per intervenire e Roma deve lasciarci liberi di spendere i nostri soldi”.
Gli interventi di messa in sicurezza sono già stati deliberati da mesi e hanno la copertura economica ma non possono essere attuati perché porterebbero al non rispetto del patto di stabilità. “E se fosse accaduto il peggio, a rispondere sarebbero stati amministratori, tecnici e dirigente scolastico. Non certo chi ha partorito questo meccanismo perverso. – continua la nota firmata dalla giunta – Siamo ad un punto di non ritorno e non possiamo più tollerare inermi la rovina delle nostre strutture. Cosa dovremmo fare adesso? Accusare di tentato omicidio chi non corregge delle leggi che di fatto ci impediscono di mettere in sicurezza le nostre scuole?”.