
Un feto umano di quattro o cinque mesi. Questo è il macabro ritrovamento rinvenuto in una cella frigorifera del dipartimento di biotecnologia dell’università Bicocca, a Milano. A fare la scoperta è stata una dipendente che ha immediatamente segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine.
Un feto umano di quattro o cinque mesi. Questo è il macabro ritrovamento rinvenuto in una cella frigorifera del dipartimento di biotecnologia dell’università Bicocca, a Milano. A fare la scoperta è stata una dipendente che ha immediatamente segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine.
Stando alle prime indiscrizioni, il feto è stato trasportato all’istituto di medicina legale in piazzale Gorini e affidato all’autorità giudiziaria per gli accertamentei del caso.
“Istituiremo una commissione d’inchiesta all’interno dell’università in collaborazione con il Comitato Etico. – queste le parole espresse dal rettore dell’Università Bicocca di Milano, Marcello Fontanesi, attraverso una nota stampa – Se qualcuno all’interno dell’università risulterà responsabile non metterà più piede in questo ateneo”.
“Potrebbe essere un’opera di sabotaggio contro le nostre ricerche sulla Sla – ha spiegato nella medesima nota il docente Angelo Vescovi, professore associato di biologia applicata dell’Università Bicocca – E’ la prima cosa che mi viene in mente: guarda caso a breve ci sarà il trapianto sull’ultimo paziente del primo gruppo di persone affette da Sla sottoposto alla sperimentazione”. Secondo Vescovi il preseunto sabotaggio potrebbe avere la firma di “gruppi estremisti ideologicamente orientati”.