
Il rapporto è di 700 contro 60: settecento famiglie in lista d’attesa contro 60 appartamenti comunali liberi. Pochi giorni fa è stata chiusa la nuova graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare.
Il rapporto è di 700 contro 60: settecento famiglie in lista d’attesa contro 60 appartamenti comunali liberi. Pochi giorni fa è stata chiusa la nuova graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare.
Il risultato finale lascia poco spazio ai dubbi: a Monza l’emergenza casa c’è e comincia anche a fare paura. L’elenco di persone in attesa aumenta a vista d’occhio. Prima erano 600, adesso 700. Al contrario, il numero di appartamenti disponibili ogni anno è sempre quello. Anzi, se è possibile si assottiglia sempre di più.
Per la giunta di Roberto Scanagatti l’imperativo è quindi trovare un modo per fare fronte alla crisi. Quando è possibile vengono inseriti interventi di edilizia economico convenzionata all’interno di nuovi piani attuativi.
Ma soprattutto dall’inizio dell’anno è partito un piano sfratti che prevede una serie controlli incrociati fra i redditi degli inquilini e il loro affitto. Dalle verifiche è per esempio emersa una mezza dozzina di famiglie abusive, ma che vantano redditi di tutto rispetto fino a 50 mila euro. A questo punto l’obiettivo della giunta è intervenire su questo fronte per eliminare abusivismo e morosità (il credito dell’amministrazione ammonta a un milione di euro) e ripristinare equità sociale.