
Bar, pizzerie, profumerie, residenze private: e l’elenco potrebbe essere molto più lungo. Non sembra voler terminare l’ondata di furti che sta colpendo Arcore. Nelle scorse settimane a farne le spese sono stati il bar “Casati”, la pizzeria “Civico 50” e la profumeria Simona, già colpita il mese passato. Carabinieri e polizia locale, tra tagli e competenza su più Comuni, fanno il possibile, ma dal vertice tra commercianti e amministrazione è nata l’idea di un servizio di vigilanza privata.
Bar, pizzerie, profumerie, residenze private: e l’elenco potrebbe essere molto più lungo. Non sembra voler terminare l’ondata di furti che sta colpendo Arcore. Nelle scorse settimane a farne le spese sono stati il bar “Casati”, la pizzeria “Civico 50” e la profumeria Simona, già colpita il mese passato. Carabinieri e polizia locale, tra tagli e competenza su più Comuni, fanno il possibile, ma dal vertice tra commercianti e amministrazione è nata l’idea di un servizio di vigilanza privata.
I Carabinieri cercano di battere a tappeto il territorio, ma non è così semplice. I Comuni da vigilare sono 4 (Arcore, Lesmo, Usmate e Camparada) con una copertura giornaliera che sfiora le 24 ore (solo 4 ore di “buco” al giorno). I tagli però si fanno sentire (un esempio? La benzina autofinanziata) e il rappresentante dei commercianti Gianni Ferraro mette in evidenza una cosa: «In via San Martino noto un dispiegamento enorme di forze dell’ordine. Una perlustrazione ogni tanto?».
Preso atto della sostanziale inutilità delle 30 telecamere di sicurezza installate in paese (la scarsa qualità delle immagini le rende inservibili) si sondano soluzioni alternative: oltre all’intensificazione delle misure di sicurezza di ogni singolo commerciante (saracinesche, allarmi…) sembra prendere piede la realizzazione di un servizio privato di vigilanza finanziato da un sodalizio di esercenti.