Indagine “Sunrise”, maxi sequestro al presunto boss

23 maggio 2013 | 22:06
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Indagine “Sunrise”, maxi sequestro al presunto boss

monza-tribunale-piazza-garibaldi-mb 1 Abitazioni, magazzini, terreni, vigneti ed auto, per un valore di oltre cinque milioni di euro, sono stati sequestrati questa mattina al presunto boss Salvatore Mancuso, attualmente già in carcere per possesso di armi da guerra (su di lui pendono anche condanne per usura ed estorsione), ritenuto dagli inquirenti vicino al Clan calabrese Mancuso.

monza-tribunale-piazza-garibaldi-mb 1 Abitazioni, magazzini, terreni, vigneti ed auto, per un valore di oltre cinque milioni di euro, sono stati sequestrati questa mattina al presunto boss Salvatore Mancuso, attualmente già in carcere per possesso di armi da guerra (su di lui pendono anche condanne per usura ed estorsione), ritenuto dagli inquirenti vicino al Clan calabrese Mancuso.

Le indagini su Salvatore Mancuso sono iniziare nel 2007, quando la Procura di Monza scopre un sodalizio criminale dedito ad usura, traffico d’armi, traffico di droga vicino all’Ndrangheta, di cui riconosce capo presunto proprio Mancuso, il quale viene condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione.

All’atto del suo arresto, i carabinieri del Gruppo Monza avevano sequestrato un milione di euro in titoli e cambiali, arrestato altre quarantacinque persone e sequestrato oltre 10 kg di stupefacente. 

E’ del tardo pomeriggio di ieri la decisione del Tribunale di Monza di obbligare Mancuso a dimorare obbligatoriamente a casa per i prossimi cinque anni, perché ritenuto socialmente pericoloso, e di sequestrargli preventivamente i beni.

Questa mattina all’alba quindi, i carabinieri del Gruppo Monza, hanno eseguito sequestri nelle provincie di Monza, Milano, Como, Brescia, Bergamo e Vibo Valentia, in collaborazione con la Polizia Giudiziaria del Tribunale e l’Aliquota Operativa.

Tutti i beni riferibili a Mancuso sono stati sequestrati, tra cui sei abitazioni ed una villa in Brianza, tre negozi e sette box tra le province di Monza e Bergamo, due magazzini e sei terrenti tra Bergamo e Brescia, due vigneti a Vibo Valentia, due autovetture, ventidue conti correnti e quote societarie di tre aziende con sedi legali a Milano. Il tutto per un valore di oltre cinque milioni di euro.