Bossi per Ronchi e… punzecchia Maroni

6 giugno 2013 | 22:05
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Bossi per Ronchi e…  punzecchia Maroni

Bossi a Brugherio 2013 - MB“La Lega ha bisogno di un padre”. E’ con queste parole che Fabio Meroni ha presentato il presidente della Lega Nord, Umberto Bossi, giunto in quel di Brugherio per sostenere, nell’ultima trance finale prima del ballottagio, Rochi alla poltrona di primo cittadino.

Bossi a Brugherio 2013 - MB“La Lega ha bisogno di un padre”. E’ con queste parole che Fabio Meroni ha presentato il presidente della Lega Nord, Umberto Bossi, giunto in quel di Brugherio per sostenere, nell’ultima trance finale prima del ballottagio, Rochi alla poltrona di primo cittadino. Sul palco Monica Rizzi, Dionigi Canobbio (segretario provinciale del movimento), Davide Boni, ex presidente del Consiglio Regionale lombardo, ma in piazza San Giovanni XXIII poco meno di 100 miltanti, tra cui diversi “esplusi” come Marco Desiderati, ex sindaco di Lesmo e Flavio Tremolada, militante della prima ora.

Prima viene srolotolato un grande striscione con la scritta “Bossi la Lega sei tu”, poi al grido di “Bossi, Bossi”, il senatur arriva. Ai caldi sostenitori che gli urlano “Segretario!” lui risponde subito che non se ne parla: “Lasciate perdere, son tutte rogne quelle lì, lasciamole agli altri”. E Bossi inizia un lungo discorso che tocca sia il momento attuale del movimento che definisce “difficile” sia il rapporto con Maroni, che lo punzecchia criticando il suo slogan: “Io non sono tanto per ‘Prima il Nord’, meglio Padania che è la parola chiave. Anche perchè la Padania ha dei diritti internazionali che l’Onu riconosce per l’autodeterminazione: con ‘Prima il Nord’ non li ha”. Ma non si ferma qui, il Senatur: “Sembra che la riconoscenza sia una virtù del giorno prima, ma deve diventare del giorno dopo!” – e aggiunge – Sono sicuro che le cose si raddrizzeranno, ma non dobbiamo più commettere gli errori del passato, come le espulsioni”. E infine c’è l’affondo verso gli avversari politici: “La sinistra non ha cuore, noi abbiamo il popolo”.

Tra il pubblico c’è Marco Desiderti, sindaco per un decennio di Lesmo e divetato anche parlamentare con il Carroccio, recentemente espulso, che interrogato sul futuro della Lega risponde: “Non ho la sfera di cristallo, ma non immagino nessuna scissione tra maroniani e bossiani, per il semplice fatto che oggi la Laga rischia piuttosto più di scomparire del tutto che di dividersi. E questa piazza semi vuota ne è la dimostrazione – e aggiunge – A Bergamo, nella notte delle scope, la Lega è morta: abbiamo sbagliato ad ammettere errori che non erano stati commessi, adesso la gente ha meno fiducia in noi”.

Dello stesso parere anche Paola Gregato, consigliere provinciale di Monza e Brianza che aggiunge: “Scindere il movimento non sarebbe un bene, e oggi dobbiamo pensare a come ritornare a riempire le piazze”.

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