Deceduto in carcere, la madre vuole la verità

27 giugno 2013 | 08:33
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Deceduto in carcere, la madre vuole la verità

monza-carcere2Francesco Smeragliuolo, detenuto 22 enne., è deceduto per arresto cardiocircolatorio nel carcere di Monza. La madre, che allo stato attuale non risulta aver presentato denuncia in Procura, ha però annunciato tramite la stampa locale di voler avere maggiori dettagli sul decesso del figlio.

monza-carcere2Francesco Smeragliuolo, detenuto 22 enne., è deceduto per arresto cardiocircolatorio nel carcere di Monza. La madre, che allo stato attuale non risulta aver presentato denuncia in Procura, ha però annunciato tramite la stampa locale di voler avere maggiori dettagli sul decesso del figlio.

In carcere dal 1 maggio per rapina, il 22enne  risulterebbe deceduto l’8 giugno, in seguito ad arresto cardiaco. La Procura di Monza, come da prassi, ha avviato fin da subito gli accertamenti di rito che vengono messi in atto nel momento in cui si verifica un decesso tra le mura del carcere. L’autopsia effettuata sul corpo del giovane non avrebbe fatto emergere elementi tali da ritenere il decesso del giovane non collegati a morte naturale. “Mio figlio era stato in carcere già nel 2010, ed io non ho mai preteso di difendere le sue azioni, chi sbaglia è giusto che paghi – dichiara Giovanna D’Aiello, 47 anni e madre del ragazzo – ma ora che non c’è più mi domando se non avrei dovuto lottare per farlo uscire. Voglio essere certa che la sua morte non sia stata causata dalla negligenza di qualcuno. Nel 2012 lo hanno fatto uscire prima del termine della pena, dicendo che avrebbe dovuto entrare in comunità a causa dei suoi problemi di tossicodipendenza, ma non lo hanno accompagnato ed una volta fuori mio figlio si è perso di nuovo”.

Francesco è stato arrestato nuovamente il 1 maggio scorso a Paderno Dugnano, in seguito ad una rapina “E’ entrato in carcere ed improvvisamente è come se avesse rinunciato a lottare – prosegue D’Aiello – era depresso, come se di colpo avesse compreso le sue azioni. So che era seguito da uno psicologo e che forse prendeva dei farmaci, ma non so se per depressione o per la sua dipendenza dalla cocaina. Quando mi hanno avvisato della sua morte sono corsa in ospedale, ma ho potuto vederlo solo dopo molte ore. L’autopsia, dove era presente anche un mio perito di parte ed il medico legale della Procura, dice che la morte è sopraggiunta per arresto cardiocircolatorio. Bene, io voglio capire cosa lo ha causato. Se mio figlio è morto di morte naturale, alzo le braccia. Ma è lecito domandarsi se a 22 anni una morte naturale poteva essere evitata comunque. Mio figlio era fragile, era immaturo dentro. Io voglio solo sapere la verità”.