Acquisto di Villa Bagatti, indagato l’ex sindaco Daniel

Qualche settimana fa la Finanza era arrivata in Comune ad acquisire la documentazione relativa all’acquisto da parte dell’ente di Villa Bagatti Valsecchi.
Qualche settimana fa la Finanza era arrivata in Comune ad acquisire la documentazione relativa all’acquisto da parte dell’ente di Villa Bagatti Valsecchi. In questi giorni la certezza che le indagini avviate dal sostituto procuratore Franca Macchia della Procura di Monza stanno andando avanti e che avvisi di garanzia sono stati notificati all’ex sindaco Sergio Daniel (eletto in una lista di centrosinistra), al consigliere comunale, ex presidente della Commissione Urbanistica e architetto progettista delle società proprietarie della Villa stessa Emanuele Antonio Padoan, e ai due ad delle società Loco Varadeo s.r.l. E Arbo s.r.l. , ex proprietari dell’immobile e del parco.
L’ipotesi è quello di presunto abuso in atti d’ufficio, ma su eventuali sviluppi delle indagini le bocche sono cucite. La vicenda risale al 2010 quando viene approvato il nuovo Pgt di Varedo. Nello stesso periodo la ex amministrazione Daniel decide di acquistare il monumento settecentesco per un valore di 6 milioni di euro circa. Per l’operazione viene creata la Fondazione Versiera 1718, ente che deve fare da tramite con la Banca e il Comune. In verità non viene acceso un mutuo, ma viene aperto un conto corrente ipotecario nel quale il Comune ogni tanto versa fondi, in attesa del mutuo. A una settimana dal voto del maggio 2011 la maggioranza convoca il consiglio comunale nel quale approva il piano attuativo B7 che prevede la realizzazione per il privato che vende la villa di 1200 metri quadrati di superficie edificabile nelle ex serre più la cessione dei fienili a compensazione. In pratica la loro villa privata con tanto di recinzione del vecchio galoppatoio.
Agli indagati a questo punto verrebbe contestata da una parte la decisione di convocare un consiglio comunale a pochi giorni dal voto amministrativo, nel quale avrebbero approvato a maggioranza un piano attuativo che prevedeva per il privato di costruire nelle ex serre della Villa, e in particolare riguardo all’ex consigliere Padoan di essere presidente della Commissione Urbanistica e insieme progettista delle società proprietarie della Villa. Non solo il Comune si è indebitato per l’acquisto di un bene ad un prezzo importante, ma avrebbe lasciato un bel contentino al privato. La vecchia minoranza di centrodestra, oggi al governo con Diego Marzorati, ereditata la patata bollente, ha dovuto formalizzare l’atto di acquisto, ma non sa come andare avanti e soprattutto non sa come pagare il debito. Dal punto di vista della prevenzione dell’illecito ha subito revocato il Piano Attuativo B7 (che prevedeva la parte privata di costruzione alle serre) e ha incluso l’ex galoppatoio nel Parco del Grugnotorto con una variante, in modo da evitare che ci si vada a costruire anche solo un gazebo.