Asili privati, contributo di tre milioni per aiutare le famiglie

17 luglio 2013 | 00:28
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Asili privati, contributo di tre milioni per aiutare le famiglie

Approvata la nuova convenzione fra Comune scuole d’infanzia paritarie. Il via libera era scontato vista la cronica carenza di posti per i bambini delle famiglie monzesi. Tuttavia, il Movimento cinque stelle ha sollevato qualche perplessità,

Approvata la nuova convenzione fra Comune scuole d’infanzia paritarie. Il via libera era scontato vista la cronica carenza di posti per i bambini delle famiglie monzesi. Tuttavia, non tutti i consiglieri in aula hanno condiviso fino in fondo la scelta della giunta e in particolare il Movimento cinque stelle non ha mancato di sollevare qualche perplessità, accompagnata anche da un intervento polemico.

Lo schema della convenzione prevede un rinnovo per i prossimi tre anni e un contributo di tre milioni di euro per calmierare i prezzi e consentire alle famiglie monzesi di trovare sostegno per la cura dei loro figli. La convenzione nasce da un’esigenza molto semplice, così come ha spiegato lo stesso assessore agli Asili nido, Rosario Montalbano: nelle strutture pubbliche mancano posti.

Monza conta complessivamente un asilo comunale e nove statali, decisamente insufficienti per il fabbisogno tanto che ogni anno molte famiglie monzesi sono costrette a rivolgersi alle strutture private.

Il fatto però che l’amministrazione investa soldi pubblici, non è piaciuto molto ai grillini. «Una contraddizione ha commentato Gianmarco Novi -. Con soldi pubblici forniamo un servizio garantito dalla Costituzione, calpestando la stessa carta costituzionale, con un bilancio non ancora approvato, è bene ricordarlo, votate una spesa di circa 1.8 milioni di euro l’anno per tre anni, dal 2013 al 2016, oltre alla garanzia di un pasto quotidiano per tutti». E ancora: «Non siamo contro il carattere confessionale degli istituti privati cittadini e neppure contro la libera iniziativa in questo campo, che può favorire una altrettanto libera scelta – ribadisce Novi –. Vorremmo invece che la proporzione tra materne comunali (1) e statali (7) da una parte e paritarie dall’altra (21) venga corretta nel tempo a favore delle strutture pubbliche».