Dopo Expo. “La Villa Reale è anche mia” ne ha per tutti e… tre

Cosa accomuna Enrico Letta, Giuliano Pisapia e Roberto Scanagatti? Hanno in comune la firma sull’appello che il comitato “La Villa Reale è anche mia” inviò al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel 2011, per fermare il bando di privatizzazione della reggia piermariniana.
Cosa accomuna Enrico Letta, Giuliano Pisapia e Roberto Scanagatti? Il partito politico? No. L’anno di nascita? Nemmeno. La squadra del cuore? Neanche. Una firma. Hanno in comune la firma sull’appello che il comitato “La Villa Reale è anche mia” inviò al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel 2011, per fermare il bando di privatizzazione della reggia piermariniana. Domenica scorsa, attorno allo stesso Napolitano, i tre hanno applaudito in veste istituzionale alla consacrazione di Villa Reale quale sede Expo, e, indirettamente, alla stessa ristrutturazione, che mira all’appuntamento con l’esposizione universale del 2015.
«Se c’è un problema di coerenza è loro e non nostro, – commenta Bianca Montrasio, portavoce comitato “La Villa Reale è anche mia”, presente domenica all’esterno della Villa per manifestare il proprio dissenso – ma a noi non interessa un granché la polemica sulle singole persone. Riteniamo, invece, che la manifestazione di domenica non abbia valorizzato né la Villa né il Parco di Monza e che sia stata la prefigurazione del futuro della reggia, che diventerà una location, come si dice oggi, per eventi che nulla spartiscono con il patrimonio del monumento e la sua cultura. Il bando è una vergogna e noi andremo avanti nella stessa direzione, attendendo la discussione del Tar sul ricorso, speriamo entro fine anno».
«La visita di Naplitano e Letta, – continua Montrasio – che conferma quanto poco interessino, al di là delle parole, la partecipazione dei cittadini e la dignità dei monumenti storici del territorio, è solo un assaggio di quello che si prefigura come il futuro della Villa Reale e del Parco, sfruttati e declassati al rango di contenitori di eventi, in spregio per la funzione civile del patrimonio storico e artistico su cui si fonda la nostra Costituzione.»
Infine, un appello. «Invitiamo tutti i cittadini monzesi a conservare gli articoli stampa di questi giorni per appurare, dopo il 2015, relativamente a Expo, cosa sarà andato in porto e cosa no. Magari sbagliamo noi e il Parco e la Villa Reale saranno valorizzati adeguatamente da questo appuntamento. L’importante è che ci sia una verifica».