Lea Garofalo, una via dedicata a Monza, ora anche un giardinetto a Milano

Via Lea Garofalo. Votata all’unanimità dal consiglio comunale di Monza ai primi di giugno, è forse stata ispirazione a Milano per l’iniziativa milanese di intitolare a “mamma coraggio” un giardino pubblico di via Montello.
Via Lea Garofalo. Votata all’unanimità dal consiglio comunale di Monza ai primi di giugno, è forse stata ispirazione a Milano per l’iniziativa milanese di intitolare a “mamma coraggio” un giardino pubblico di via Montello.
Lea Garofalo, calabrese di origine, a quarant’anni ha deciso di lasciare il suo compagno, Carlo Cosco, e di cambiare vita insieme alla loro figlia Denise. Cosco, secondo quanto dichiarato dalla stessa Lea alla magistratura, sarebbe stato legato alla criminalità organizzata e lei non voleva che sua figlia crescesse respirando reati e violenze. Per aver “fatto la spia”, benché nessun tribunale abbia mai riconosciuto i legami di Cosco con organizzazioni mafiose, Lea ha perso la vita. Il suo ex, insieme ad altre tre persone (il processo d’appello a loro carico è finito da qualche settimana, con tre ergastoli e una condanna a 25 anni ed un’assoluzione), l’ha rapita e portata in un appartamento di Milano. Picchiata e strangolata, Lea Garofalo è poi stata trasportata in un campo di San Fruttuoso, dove il suo cadavere é stato bruciato. Martina Sassoli, consigliera comunale e da poco Assessore Provinciale, ha proposto la mozione per l’intitolazione della via, nel marzo scorso, ottenendo l’approvazione unanime da parte del Consiglio Comunale. Ora sarà la volta di Milano che, una volta passata dal consiglio di Zona 1, dovrà fare in modo che la delibera venga approvata dal consiglio comunale del capoluogo lombardo.