Agende Rosse davanti al tribunale. Monza ricorda la strage del giudice Borsellino

Sono passati 21 anni dall’orrenda strage che ha visto la morte del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e sono molti coloro che non vogliono dimenticare.
Sono passati 21 anni dall’orrenda strage che ha visto la morte del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e sono molti coloro che non vogliono dimenticare.
In tanti questa mattina si sono riuniti, davanti al Tribunale di Monza, sventolando la nota “Agenda Rossa”. «Ci siamo trovati qua oggi non solo per ricordare la strage di Via D’Amelio – commenta Valerio D’Ippolito, referente dell’Associazione Libera Monza e Brianza – ma anche per ricordare che su queste stragi bisogna fare chiarezza perchè ne va della qualità delle basi democratiche della Repubblica. Lo Stato che non è in grado di fare chiarezza sull’uccisione dei suoi migliori servitori è uno Stato che ha le basi marce. Chiarezza è quindi la parola chiave, a cominciare dall’”Agenda Rossa” che non si sa dove sia e chi ne sia in possesso, qualcuno sa qualcosa che non ha ancora detto».
Il presidio è stato organizzato da CGIL, CISL, UIL e Libera Monza e Brianza, un’Associazione di Associazioni come ci spiega D’Ippolito: «Libera è uno spazio che aggrega circa 30, 40 associazioni di tutto il territorio brianzolo e coinvolge persone che lavorano insieme nel mondo dell’antimafia sociale».