Muggiò. Segrega i genitori. Il padre per fuggire precipita e muore

18 luglio 2013 | 12:57
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Muggiò. Segrega i genitori. Il padre per fuggire precipita e muore

Maltrattava gli anziani genitori, li segregava in casa e se ne andava lavorare. Martedì pomeriggio, nel tentativo di sfuggire alla prigionia, Gino Cavallaro, di 78 anni, si è calato dal balcone dell’appartamento che divideva con la moglie disabile di 74 e la figlia Antonella, utilizzando il filo dell’antenna.

Maltrattava gli anziani genitori, li segregava in casa e se ne andava a lavorare. Martedì pomeriggio, nel tentativo di sfuggire alla prigionia, Gino Cavallaro, 78 anni, si è calato dal balcone dell’appartamento che divideva con la moglie disabile di 74 e la figlia Antonella, utilizzando il filo dell’antenna. Purtroppo il filo elettrico non ha retto, l’uomo è caduto battendo il capo ed è deceduto appena arrivato al San Gerardo di Monza.

La triste vicenda di maltrattamenti e morte, ha origine in via della Repubblica a Muggiò, dove la 48enne Antonella Cavallaro viveva sola con i genitori anziani, Gino di 78 e L., disabile di 74. Martedì pomeriggio, dopo essere stati chiusi a chiave in casa come di consueto dalla figlia, i due anziani devono aver deciso di porre fine alla “prigionia”. Gino ha quindi preso dal salottino il filo dell’antenna, lo ha legato al balcone del loro appartamento al secondo piano, e ha cercato di calarsi giù. Il filo però non ha retto, ed il 78enne è caduto rovinosamente a terra, battendo la testa.

I vicini, che hanno chiamato i soccorsi, lo hanno visto portare via in ambulanza già privo di sensi. Sul posto, dopo un primo sopralluogo della Polizia Locale, sono arrivati i carabinieri della stazione di Muggiò ed i Vigili del Fuoco che, in pochi minuti, hanno sfondato la porta di casa permettendo ai militari di portare in salvo la moglie della vittima. Secondo quanto rilevato dagli investigatori, coordinati dal capitano Cataldo Pantaleo, nell’appartamento sono state trovate evidenti tracce delle condizioni di degrado e maltrattamenti in cui gli anziani erano costretti a vivere per mano della figlia. I maltrattamenti sembrerebbero essere stati confermati anche da alcuni testimoni (che però non hanno mai segnalato o denunciato la situazione alle autorità competenti) e dalla stessa L., che in casa non poteva muoversi autonomamente “Ci trattava male, anche quando ci dava da mangiare”, avrebbe dichiarato l’anziana vittima tra le lacrime agli investigatori. La Cavallaro, nel dichiarare di essere solita chiudere in casa i genitori per andare a lavorare, ha addotto come giustificazione la necessità di impedire al padre di andare al bar a bere. La donna é stata arrestata per maltrattamenti, sequestro di persona ed omicidio colposo.