Ospedale San Gerardo, commissario “boccia” la dirigenza. È scontro politico

Licenziati da chi non poteva licenziare, sebbene non ci siano «particolari problemi». All’ospedale San Gerardo di Monza ci si prepara per la mega ristrutturazione da 207 milioni di euro e la lotta politica inizia.
Licenziati da chi pare non possa licenziare, sebbene non ci siano «particolari problemi». All’ospedale San Gerardo di Monza ci si prepara per la mega ristrutturazione da 207 milioni di euro e il commissario straordinario, Simonetta Cinzia Bettelini, a meno di 45 giorni dall’inizio del cantiere, silura i due più alti dirigenti della struttura, il direttore sanitario Antonio Bonaldi e il direttore amministrativo Valentino Colao. Ma c’è chi non è d’accordo.
Pare che il direttore generale della sanità lombarda, Walter Bergamaschi, abbia reso noto che la Bettelini, commissario in carica fino al prossimo 31 dicembre e non direttore generale nominato, non abbia le facoltà di lasciare a casa proprio nessuno. E quindi? «E quindi la situazione andrebbe chiarita a livelli che non sono i miei», per usare le parole di un diretto interessato, Antonio Bonaldi, che illustra, qualora ce ne fosse bisogno, che la lotta intestina ai piani alti del nosocomio monzese è un affare meramente politico e conferma l’intervento dell’alto dirigente regionale.
Gli schieramenti sono noti: da una parte la quota Carroccio con l’alfiere Simona Bettelini e dall’altra gli azzurri del Pdl, con lo stesso Bergamaschi. Le due “teste saltate” sono gli uomini di Francesco Beretta, fedelissimo di Formigoni, ciellino, ex direttore generale del San Gerardo, dimessosi a sorpresa lo scorso marzo quando l’aria della sanità lombarda si era fatta piuttosto viziata a causa degli scandali San Raffaele e Maugeri.
«Confermo la vicenda ma non sono in grado di aggiungere notizie, – commenta telefonicamente Bonaldi – perché non ho appreso le motivazioni. Che parlino le figure che realmente conoscono la situazione. Non capisco quale sia la portata e quali saranno le conseguenze. Continuo a fare il mio lavoro e sarà regolarmente al mio posto fino al 31 luglio (Bettelini ha licenziato i dirigenti il primo luglio, dando loro un mese di tempo per “sgomberare” la scrivania, ndr). Attendo informazioni definitive, evidentemente ci sono altre interpretazioni, che mi sfuggono».
Interpretazioni che proviamo a farci raccontare dagli altri attori: Bettelini non risponde, Bergamaschi è in riunione, Colao non ha richiamato, evidentemente preferisce non parlare.
Tra 45 giorni il “la” al cantiere.