Vedano, negli anni dei social si scrivono sui muri dediche e insulti

Chat, sms, email, social network? No, a Vedano, nel cuore degli anni 2.0, si scrive sui muri. Dediche, insulti, messaggi criptati e tanto, tanto inchiostro tatuano i muri del comune brianzolo. Come nella piccola lingua pedonale che collega piazzetta Don Primo Mazzolari e via Italia, i muri di alcune attività commerciali sono stati assaliti da ogni sorta di scritta, frase o dedica, con annessi nomignoli e diminutivi degli interessati.

A nulla sono valse le proteste dei residenti – il vicolo in questione è una servitù di passaggio, oneri e costi ricadono sul privato – e le diverse imbiancature a cui sono state sottoposte le pareti per cancellare i lasciti “arcobaleno” degli scrittori vedanesi, puntualmente, a disinfettatura effettuata, ecco nuovi pensieri, a decine se non a centinaia. «Uno schifo», commenta una giovane camminando a passo spedito accanto alle scritte.

Girando per il centro qualche nostalgico politico ha lasciato un graffio, frasi come “W il duce” o pensieri per i camerati: “non siete morti invano”. Più romantica è via Villa, dove l’amore campeggia a chiare lettere sul muro di cinta del parco: “Te l’ho sempre detto sottovoce. Ora lo voglio urlare al mondo… i love you”. E ancora altre dediche, oggi nascoste dai porta manifesti della scorsa tornata elettorale.

«Il problema è che questi ragazzi imbrattano muri privati, – commenta Renato Meregalli, sindaco di Vedano – magari appena ridipinti. Quando hanno scritto sul muro del comune abbiamo ripulito e cerchiamo di mantenere un certo decoro nelle aree di competenza. Il nocciolo della questione e ciò che emerge sono l’inciviltà e la mancanza di rispetto, convivere in modo civile significa rispettare gli spazi di cui beneficia la collettività. Perseguire questo obiettivo porterebbe vantaggi per tutti».