Monza in Via Visconti, bambino rom chiede l’elemosina fra le auto

La presenza di un bambino al massimo di dieci anni che fa fatica ad arrivare al finestrino delle auto non intenerisce più di tanto le centinaia di automobilisti che ogni giorno attraversano largo Mazzini.
C’è chi li insulta, chi nemmeno li guarda e chi invece li schiva per non investirli. Pochi quelli che danno loro soldi. La presenza di un bambino al massimo di dieci anni che fa fatica ad arrivare al finestrino delle auto non intenerisce più di tanto le centinaia di automobilisti che ogni giorno attraversano largo Mazzini.
Il bicchierino di plastica bianco che il padre ha in mano è quasi sempre vuoto. La moglie attende poco più in là, sul marciapiede, seduta sul muretto dell’aiuola della Rinascente tenendo in mano un passeggino. Guarda, ogni tanto richiama il figlioletto che poi, come se fosse in un prato, corre dal padre facendo lo slalom fra macchine, moto e bici. La scena si ripete da qualche settimana e il problema non è solo legato alla presenza di un minore più o meno obbligato a trascorrere le sue giornate fra gas di scarico e insulti, ma anche alla sicurezza. Come loro angolo di paradiso la famigliola di nomadi ha scelto il semaforo fra via Azione Visconti e largo Mazzini, uno dei punti più trafficati di tutta la città. Di più: lì, proprio dove il padre ha deciso di stazionare per raggranellare qualche spicciolo, la strada disegna una curva che sovente viene imboccata dagli automobilisti a tutta velocità nella speranza di beccare il semaforo verde, ma il rischio vero è di beccare il bambino nella schiena.
La scena fa ancora più impressione perché non si è spenta l’eco in consiglio comunale della polemica fra Lega e Pd sull’opportunità di mantenere in vita l’ordinanza anti accattonaggio voluta dall’ex borgomastro, Marco Mariani, il 19 aprile del 2012. Simone Villa, consigliere del Carroccio, ha sostenuto che la giunta di centro sinistra l’ha fatta scadere. Roberto Scanagatti, il primo cittadino, ha invece replicato che l’ordinanza è ancora in vigore. Dove stia la verità, poco importa. Ciò che conta, a questo punto, è che venga evitato il peggio. La legge non vieta di chiedere l’elemosina, ma forse qui c’è in ballo qualcosa di più: la sicurezza di un bambino, di un padre, di una madre e di centinaia di pendolari.
(Riccardo Rosa, Valentina Vitagliano)