Hockey rifondato a Monza, ma costretto a emigrare a Biassono
26 agosto 2013 | 09:37

Dopo Seregno tocca a Monza assistere alla rifondazione dell’hockey su pista in città. Si è infatti chiusa l’esperienza dell’Hockey Monza Brianza. Sulle sue ceneri è sorto l’Hockey roller club Monza, che però giocherà le partite interne a Biassono.
Un anno dopo Seregno tocca a Monza assistere alla rifondazione dell’hockey su pista in città. Quindici mesi fa, in seguito al fallimento del Seregno hockey, un gruppo di genitori di giocatori delle squadre giovanili fondò il Seregno hockey 2012. Qualche settimana fa, nel capoluogo, si è chiusa dopo quasi sei anni l’esperienza dell’Hockey Monza Brianza. Sulle sue ceneri è però sorto l’Hockey roller club Monza che, a differenza dell’Hmb, giocherà le partite interne fuori città, a Biassono.
La scelta, che sta già suscitando polemiche, è spiegata dal “factotum” dell’Hrcm, Franco Girardelli (presidente della nuova società è Noemi Valtorta): “È stata creata una nuova associazione sportiva per rispondere pienamente al nuovo progetto hockeystico, che prevede un modello diverso di gestione per tornare subito ad ambire alla promozione dalla Serie B (terza e ultima serie, ndr) alla Serie A2. Per attuare il nuovo progetto c’era bisogno della disponibilità di una pista regolamentare: a Monza l’unica è quella del PalaIper (palazzetto dello sport costruito appositamente per l’hockey a rotelle negli anni ’90, proprio mentre in città scomparivano le due “scudettate” Hc Monza e Sh Roller Monza, ndr), impianto che però ormai è occupato da diverse squadre di pallavolo del Consorzio Vero Volley; riguardo alla pista della palestra Ardigò, oltre a non essere regolamentare, è insufficiente a coprire il bisogno di ore di allenamento della nostra nuova società. Ai nastri di partenza della prossima stagione avremo infatti ben sette gruppi, divisi in cinque agonistici (Serie B, Under 20, Under 17, Under 15, Under 13) e due di addestramento (Under 10, Minihockey). Fortunatamente a Biassono abbiamo trovato quello che cercavamo: persone nell’Amministrazione comunale che hanno compreso il nostro progetto e che con le quali abbiamo trovato subito un accordo. Ci è stato concesso per 3 anni il PalaRovagnati (il vecchio palazzetto dello sport, quello costruito una trentina d’anni fa e che già ospitò l’Hc Monza a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 per la mancanza di un impianto idoneo nel capoluogo brianteo, ndr) in cambio dell’effettuazione di lavori di manutenzione straordinaria”.

In arrivo da fuori città ci sono Mirko Mariani (ex del Seregno, inattivo da un anno, ndr), i fratelli Lorenzo e Filippo Pierotti e Giorgio Maniero, questi ultimi due nel giro della Nazionale Under 20 (tutti e tre provenienti dall’Amatori Modena, il primo dalla squadra Under 17, gli altri da quella di Serie A2, ndr), mentre è ancora aperta la trattativa con altri due giocatori”.
Per attuare un progetto importante ci vogliono i finanziatori… “Siamo a buon punto per chiudere il contratto già con due sponsor. A tal proposito, nei giorni scorsi ho anche incontrato colui che legò il nome della sua azienda (Pompe Vergani, ndr) al penultimo ‘grande’ Monza, quello che vinse la Coppa Italia del 1984: Claudio Vergani. Con lui c’è in ballo un discorso legato al marketing che interesserà i tifosi biancorossi degli anni ’80…”. Il primo appuntamento pubblico è per la fine di settembre… “Al PalaRovagnati presenteremo l’impianto ristrutturato e la nuova società e a seguire si giocherà un triangolare tra il Monza, l’Amatori Sporting Lodi (compagine di Serie A1, ndr) e un’altra squadra della massima serie o la Nazionale Under 20 svizzera”.

L’assessore lancia infine una frecciatina all’amministrazione comunale del capoluogo della Brianza: “Mi sorprende che una disciplina come l’hockey su pista, che ha fatto la storia e la gloria dello sport di Monza, non sia ancora stata accolta degnamente nella propria città dopo oltre trent’anni di emergenza impiantistica. È davvero assurdo per una città come Monza. Io mi sono accordato con gli sportivi dell’Hcrm con una semplice stretta di mano…”.